Apriamo la nuova stagione lavorativa ‘22/23 con un articolo d’attualità strettissima, l’energia ed il clima.
La professione di agente immobiliare nell’ultimo decennio ha beneficiato di cambiamenti importanti in ragion di competenze aggiuntive, attenzioni e sicurezza. Una di queste è parte dell’argomento centrale del presente blog, tutto partito da quella che si chiamava A.C.E. (attestato di certificazione energetica) ora A.P.E. (attestato di prestazione energetica). Si è partiti da lontano per iniziare a capire quanto consumasse in termini energetici un complesso immobiliare, un’abitazione o affine, sino ad oggi in cui un po’ tutti abbiamo consolidato una cultura “ecologica” migliore, soprattutto quando la sensibilità verso di essa è abbinata ad un risparmio in termini di costi.
La recente guerra in Ucraina ha, tra le tante cose, fatto suonare l’allarme sui contenimenti sull’uso delle scorte energetiche, si parla di restrizioni prossime nell’uso del gas, per cui con diligenza abbiamo pensato di verificare come il mondo Real Estate si stesse predisponendo per garantire ai nostri clienti informazioni e vision ad ampio spettro. Abbiam individuato nei condomini i nostri interlocutori, nella figura degli amministratori, abbiamo condiviso l’aspetto con lo studio di amministrazione Am-Co per ottenere e stilare quanto segue, buona lettura.
Negli ultimi decenni le esigenze abitative delle persone sono cambiate e rispetto al passato viene data molta più attenzione al comfort domestico, oltre che al risparmio in bolletta. Nel frattempo, sono arrivate Direttive europee e Leggi nazionali che hanno stabilito parametri di consumo energetico sempre più stringenti per l’edilizia, con l’obiettivo di abbassare le emissioni di gas a effetto serra del settore. L’emergenza clima, infatti, oggi è diventata una vera e propria priorità. Ma se i nuovi edifici, rispettosi delle attuali normative, sono estremamente virtuosi in fatto di efficienza, resta da portare avanti un immane lavoro di riqualificazione del patrimonio esistente.
Il parco edilizio italiano, infatti, è vecchio ed energivoro. L’Enea stima che circa il 60% degli edifici nazionali appartengano alle due classi energetiche peggiori (G ed F) e l’impatto dei condomini sulle emissioni è certamente enorme, dato che se ne contano a livello nazionale circa 2 milioni. Tuttavia, vi sono criticità che ostacolano la diffusione della riqualificazione energetica dei condomini, riconducibili prevalentemente ai costi in gioco e alle complessità tecniche e organizzative per la realizzazione degli interventi: per abbattere tutte queste barriere, l’opera di sensibilizzazione dell’amministratore di condominio e dei tecnici nei confronti nelle famiglie è fondamentale.
Il Superbonus 110% è sicuramente un’opportunità unica e irrinunciabile per porre mano alla riqualificazione energetica dei condomini: anche se le complessità “burocratiche” non mancano, questa agevolazione eccezionale permette di abbattere completamente la barriera dei costi a carico delle famiglie.
I VANTAGGI DI UN CONDOMINIO EFFICIENTE
Chi vive in appartamento conosce bene i problemi legati a condomini inefficienti e vecchi impianti di riscaldamento centralizzati: il livello di comfort è spesso scarso, con differenze significative nelle varie unità abitative, e non c’è autonomia della gestione oraria della temperatura desiderata; inoltre, ma non meno importante, ci sono ingenti sprechi di energia che si riflettono sull’ambiente e sulla bolletta.
Questi difetti “strutturali” che caratterizzano i condomini di vecchia generazione sono dovuti da un lato alle scarse prestazioni dell’involucro edilizio che causano dispersioni termiche, dall’altro alla presenza di centrali termiche obsolete e inefficienti e terminali che funzionano ad alta temperatura.
E il Superbonbus, come spieghiamo meglio nel capitolo seguente, pone l’attenzione proprio su questi due aspetti individuando le tipologie di interventi trainanti.
Riqualificando energeticamente il proprio condominio si ottengono i seguenti benefici:
- aumento del livello di comfort e salubrità nelle unità abitative;
- possibilità di eliminare le restrizioni negli orari di funzionamento, in caso di riscaldamento centralizzato, modificando le condizioni climatiche dell’appartamento nella giornata in funzione delle proprie esigenze;
- netta diminuzione dei consumi termici e delle bollette (con abbattimento delle spese condominiali se il riscaldamento è centralizzato);
- diminuzione dell’impatto ambientale dell’immobile e delle emissioni nocive locali inquinanti (ossidi di zolfo e azoto, polveri sottili, sostanze organiche volatili);
- miglioramento del livello di sicurezza generale del condominio e dei singoli condòmini (si pensi alla sostituzione degli infissi o alla diminuzione dei rischi di malfunzionamento e incidenti sostituendo la vecchia caldaia);
- guadagno in termini di valore di mercato dell’immobile.
La tendenza delle nuove edificazioni è già da qualche anno in linee con queste azioni/risultati, non a caso sono anche quegli asset che cedono sempre poco a crisi, cambiamenti, cali di domanda o quant’altro attinente. È il futuro, un futuro ormai presente per cui è irresponsabile ed impensabile voltargli le spalle, la domanda sarà sempre più attenta a gratificare beni efficienti rispetto categorie rimaste obsolete nell’argomento.