Cari lettori, con questo blog volevo esaminare ed esporre l’importanza della gestione delle risorse umane e consolidamento dei team di lavoro. Spesso si tende a sottovalutare aspetti e regole che il management dona, si usano male i poteri di leadership, si ascolta poco il proprio interlocutore nell’analisi dei bisogni.
Il team SPAZIOURBANO in tal senso cerca, grazie a corsi di formazione costanti, di sbagliare il meno possibile perché ritiene che obiettivi ambiziosi possano essere raggiunti solo grazie all’azione condivisa e coordinata di tutti i membri. Ora, non vogliamo spenderci come esecutori scientifici, ma sicuramente attenti a questi aspetti e soprattutto vigili nel migliorare ed apprendere nuove nozioni.
Questi temi sono molto belli e gradevoli da trattare, ma per chi ha esperienza di campo, concorderà estremamente difficili da rispettare ed applicare, cerchiamo dunque di capirne insieme l’ABC.
Il management ha come scopo primario il raggiungimento di obiettivi, essi rivestono un ruolo essenziale per cui convogliare sforzi, tattiche e strategie. La leadership è invece il potenziale d’influenza che un soggetto o gruppo ha su un altro e grazie a ciò indirizza e plasma i comportamenti altrui. Se ci pensate bene sono cose completamente diverse ma sinergiche, non può esistere organizzazione, piccola o grande, che manchi di questi ingredienti. Detto ciò parliamo delle risorse umane, risorse non numeri, chi discriminerebbe una risorsa? Beh, ne ho conosciuti tanti… Una risorsa umana ha generalmente 4 step di crescita, di maturità, che nel tempo modificano la responsabilità ed atteggiamento per cui in ogni fase il leader deve saper gestire i bisogni del proprio collaboratore/trice ed applicare i corretti poteri a sua disposizione. Non possiamo trattare ciascuno allo stesso modo, si scrive risorsa e si legge emozioni, virtù, passioni, difetti, convinzioni. Come fare? Applicando gli strumenti di management. Quali? Partiamo da ciò che amo maggiormente, gli incontri individuali, sono a mio avviso lo strumento d’inizio e gestione di un rapporto, servono a capire e carpire con ascolto profondo cosa voglia comunicarci il prossimo e da lì costruire un piano di crescita. Poi serve mostrare come si fa, facile? Assicuro che è più facile fare i professori che far vedere come di fa un lavoro, ma rammentate che è uno strumento fortissimo. Se ti dico cosa fare, ok, ma se non te lo mostro.. Nei lavori manuali è quasi sempre applicato ma in quelli intellettuali? Fate vedere la strada al successo e vi seguiranno. Finito? Neanche per sogno, serve analizzare le performance con grafici e numeri e discuterli con la risorsa, discuterli non demonizzarla (se non buone le statistiche). Numeri validi? Vanno anch’essi analizzati per capire le azioni di successo da standardizzare, è da qui che si crea Know-How.
Dai adesso basta possiamo rilassarci, e no… serve fare PDCA, e che cos’è? Plan-Do-Check-Act, tecnicismi a parte, è un continuo processo di analisi, tattica, strategia, attuazione, verifica e modifica/standardizzazione. Questo è più facile a farsi che a dirsi ma comprendete come fare il Gestore sia materia assolutamente complessa e di responsabilità elevata, ne va del futuro di un’impresa o semplicemente di una risorsa.
Esorto anche i Mediatori e gli staff delle agenzie immobiliari a non ritersi esonerati da tali attenzioni perché la corretta gestione di un team e la sua crescita splende agli occhi dei consumatori/clienti e trasmette non verbalmente la caratura di un’organizzazione.
Un caro saluto
Davide Bosisio