Un articolo introspettivo e di analisi per dare senso all’immagine che lo introduce e perché a me riescono le sane riflessioni mentre faccio, mentre parlo o scrivo. E’ utile a mio avviso pensare per riorganizzare le idee e predisporsi ai cambiamenti.
La nostra piccola e grande azienda cresce, come ha esplicitato il mio socio Daniele Modugno, Spaziourbano ha inserito un nuovo profilo e, quando accadono questi eventi significa solo due cose:
- La nostra realtà ha appeal;
- La nostra realtà si arricchisce di una nuova professionalità e personalità mancante.
Tutto positivo !!!
Però ospitare nuove risorse è una grande responsabilità, serve accoglierla nei giusti modi, serve offrirgli supporto, serve donargli strumenti di lavoro, serve in una parola dare lei Tempo.
In passato ho lavorato in realtà in cui ho ricoperto la carica di direttore del personale e mi ero abituato a vivere la mia routine per dare ad altri il mio tempo. Confronti, colloqui individuali, analisi dei numeri, staffing team agenzie, ricerca profili e colloqui di selezione, formazione. Poi ho scelto d’intraprendere un percorso completamente diverso, lavorare per me e diventare piccolo imprenditore, oltre che operativo, abbandonando la sfera di gestione delle risorse perché concentrato solo su di un’unica risorsa, me stesso.
Non posso però negare che la mia attitudine principale è quella d’essere supportivo e di legame tra l’essere ed il fare. Mi riesce naturale. Presa coscienza di questo, ho iniziato a ripassare i miei appunti dei corsi di cui ho beneficiato in passato, fatto memoria di azioni di successo volte al potenziamento delle abilità del singolo e soprattutto di tutti gli sbagli che ho compiuto.
Udite udite: sono convinto che si impara molto più dai propri errori che da un corso formativo. La formazione, la vita stessa ci porta ad avere e riconoscere gli elementi che ci serviranno per fare il nostro mestiere ma non ce né come applicarli, sul campo. La teoria e la filosofia sono strumenti potentissimi che permettono la riflessione consapevole ma il campo, la realtà, sono un’altra cosa.
Vi faccio un esempio che esula dal lavoro ma ne è affine totalmente.
Seguo un corso di difesa personale da qualche anno e apprendere e memorizzare le tecniche di disarmo o di difesa non è semplice come osservarlo. Voglio dire che guardare aiuta a farsi un’idea ma quando poi ti trovi un avversario che vuole colpirti, bè, cambia! La tensione di un confronto tende a farti perdere concentrazione, equilibrio e lucidità. Come fare dunque? L’unica medicina è usare i propri sbagli per lavorare su di essi e diventare più bravi. Provare e riprovare fino a quando non si trova la consapevolezza di se poi tutto diventa automatico.
Ecco perché in questo periodo sto riflettendo, devo riordinare le idee e ritrovare i miei vecchi errori per evitare di riproporli. Penso che pensare in questa direzione sia già di per sé un passo verso il miglioramento.
Molti tendono ad amplificare le proprie doti mentre io ad analizzare i miei lati oscuri e rapportarli ai pregi, sono una persona introversa ma coriacea, passionale ma impaziente, affidabile ma manipolabile. Preferisco che un errore gravi su di me e non arrechi danno ad altri, quando questo accade mi mortifica e modifica il mio IO naturale, perdo le mie certezze.
Allora, consapevole di questo, delle responsabilità di gestire nuove risorse, mi preparo e colgo l’occasione di dare il mio personale benvenuto a Carlo Sciacca in questo modo, nell’unico che esiste, dando a lui la giusta importanza e rilevanza.
Benvenuto Carlo !!!
Davide Bosisio