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BONUS SICUREZZA 2023

BONUS SICUREZZA 2023

La casa è un bene importante, per noi italiani tutto: nido, investimento, famiglia, ricordi, emozioni. Bene, in Spaziourbano immobiliare siamo attenti nel donare sempre le giuste informazioni a tutela dei propri affetti, che siano utili e pratiche a beneficio del bene più prezioso di cui disponiamo dopo la salute: CASA.

Il cosiddetto Bonus Sicurezza 2023 rientra fra gli incentivi riguardanti la casa previsti dal “Bonus ristrutturazioni”, ma, a differenza delle altre, tale detrazione non è vincolata a interventi di ristrutturazione. Come spiegato sul sito dell’Agenzia delle entrate, rientrano nel “Bonus Sicurezza” tutti gli interventi finalizzati all’adozione di misure di prevenzione del rischio di atti illeciti da parte di terzi, come furto e aggressione. Fra questi, a titolo di esempio, rientrano l’installazione di sistemi antifurto, allarmi e altri sistemi e dispositivi di videosorveglianza e di domotica.

Le agevolazioni, prorogate anche per quest’anno, prevedono le seguenti scadenze:

  • 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare;
  • 36% delle somme che saranno pagate a partire dal 1° gennaio 2025, con un limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.

GLI INTERVENTI OGGETTO DEL BONUS SICUREZZA 2023

Come già detto, gli incentivi si applicano alle spese sostenute per prevenire atti illeciti, cioè quelli penalmente illeciti, come furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato che comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti. Non rientrano nelle agevolazioni i costi di servizi di sicurezza, come eventuali contratti stipulati con istituti di vigilanza o canoni mensili per impianti di allarme in comodato. Le spese ammesse sono, dunque, esclusivamente quelle per eventuali sopralluoghi o perizie tecniche, acquisto di dispositivi, progettazione e installazione di sistemi di sicurezza.

Nella Guida alle ristrutturazioni dell’Agenzia delle Entrate, a titolo esemplificativo, sono riportate alcune delle misure oggetto del Bonus Sicurezza 2023:

  • rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;
  • apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione;
  • porte blindate o rinforzate;
  • apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini;
  • installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti;
  • apposizione di saracinesche;
  • tapparelle metalliche con bloccaggi;
  • vetri antisfondamento;
  • casseforti a muro;
  • fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati;
  • apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.

CHI PUÒ USUFRUIRE DELLE DETRAZIONI

Possono beneficiare del bonus tutti i contribuenti soggetti al pagamento dell’IRPEF, non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili sui quali si effettuano i lavori, ma anche l’inquilino o il comodatario. In particolare, hanno diritto alle agevolazioni, purché sostengano le spese dell’intervento:

  • il proprietario o il nudo proprietario;
  • il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • l’inquilino o il comodatario;
  • i soci di cooperative divise e indivise;
  • i soci delle società semplici;
  • gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce;
  • il familiare convivente del proprietario o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento;
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge.

Per poter accedere alle detrazioni, il soggetto che esegue il pagamento deve essere lo stesso che ha fatto la richiesta dei lavori di messa in sicurezza dell’immobile e i versamenti devono essere effettuati tramite apposito bonifico bancario o postale per agevolazioni fiscali, il cosiddetto bonifico “parlante”.

SPAZIOURBANO: AGENTI, PROPERTY FINDER O CONSULENTI IMMOBILIARI?

La consulenza immobiliare è un servizio ad alto valore aggiunto rispetto al tradizionale contesto delle intermediazioni immobiliari. La figura del consulente immobiliare viene infatti spesso confusa con quella dell’agente immobiliare, ma le due professioni presentano skills e ambiti applicativi specifici diversi pur operando nello stesso settore: differenze che sicuramente sfuggono ai non addetti ai lavori, ma che proveremo a mettere in luce in questo approfondimento.

Vediamo dunque insieme il significato di consulenza immobiliare.

Cosa si intende per consulenza immobiliare?

La consulenza immobiliare rappresenta un’addizione di know how per il settore real estate. Chi fornisce una consulenza non si limita infatti a trovare un acquirente per un determinato immobile (scopo dell’intermediazione immobiliare), ma offre un ventaglio di servizi verticali per supportare il cliente in tutti gli step di gestione e transazione di un immobile: dalla valutazione immobiliare all’assistenza in fase di trattativa (proposta d’acquisto e preliminare di compravendita) passando infine per l’accompagnamento al rogito notarile e all’assistenza post-vendita.

La consulenza immobiliare può essere di vari tipi (commerciale, contrattuale, tecnica e finanziaria) e rivolgersi sia a chi compra sia a chi vende casa. È un servizio molto tecnico ma estremamente versatile.

Cosa fa un consulente immobiliare?

Sia che tu stia comprando, sia che tu stia vendendo casa, da privato o tramite agenzia, la figura terza del consulente immobiliare può essere utile per garantire l’investimento e supervisionare tutti gli step della compravendita, individuando in anticipo e risolvendo eventuali criticità che potrebbero inficiare la commerciabilità dell’immobile.

Ad esempio, se intendi comprare casa, un consulente immobiliare potrà supportarti per tutta la durata della trattativa, a partire dalla stima del giusto prezzo dell’immobile, eliminando la preoccupazione che l’agenzia immobiliare faccia principalmente gli interessi del venditore. In questo senso, scegliere di farsi affiancare da un esperto terzo è il modo migliore per garantire il proprio investimento.

Nel dettaglio, sono tanti gli aspetti di cui un consulente immobiliare può occuparsi, a seconda delle esigenze specifiche del cliente. Molto spesso ci si fa assistere da un consulente immobiliare per ciò che concerne la conformità catastale dell’immobile, evitando così di sprecare tempo ed energie e delegando la parte burocratica a una figura esperta che verifica la regolarità tecnica, giuridica e amministrativa dell’immobile e raccoglie le certificazioni necessarie in un fascicolo dedicato. Il consulente, in collaborazione con i propri partner, può anche occuparsi di servizi di home staging, ristrutturazione e valorizzazione dell’immobile, personalizzando l’appartamento acquistato o da acquistare con soluzioni architettoniche innovative.

Consulenza immobiliare per comprare casa

Va altresì considerato tutto il ventaglio di servizi che rientrano nella consulenza immobiliare per comprare casa, SPAZIOURBANO la offre attraverso l’attività dedicata: www.spaziourbanoprofin.it , provate a curiosare e verificare se il servizio possa fare al caso vostro.

Chi acquista casa può infatti affidarsi ad un esperto per una consulenza commerciale (ricerche di mercato pre-investimento, assistenza durante la trattativa), contrattuale (consulenza legale e fiscale), finanziaria (per chi deve accendere un mutuo, analisi dello stato patrimoniale dell’acquirente e valutazione delle migliori condizioni commerciali con l’istituto bancario) e tecnica (studi di fattibilità, valutazioni e perizie, analisi edile e impiantistica).

Esiste inoltre la consulenza saldo e stralcio, che assiste chi è interessato ad acquistare un immobile pignorato e/o ipotecato prima che venga messo all’asta, ma questo è un argomento molto vasto, meglio dire impossibile da seguire in assenza di ambo le parti, veditore esecutato e acquirente investitore.

Queste sono solo alcuni dei servizi principali offerti da un consulente immobiliare, ma ciascun cliente può richiedere una consulenza su misura a seconda delle sue esigenze. Su misura, bellissima espressione, è possibile ricevere servizi immobiliari specifici e, badate, non è poco è una rivoluzione già in atto che vorremmo portarla velocemente all’attenzione del consumatore finale, l’azienda professionale freme perché ciò avvenga.

Che differenza c’è tra consulente immobiliare e agente immobiliare?

L’agente immobiliare opera in una determinata area di riferimento, occupandosi dell’intermediazione immobiliare tra chi vende e chi compra casa e, ovviamente, si tratta di una semplificazione di quello che è un iter molto complesso che include ricerca e cura dei clienti, acquisizione dell’incarico di vendita, promozione degli immobili nel proprio portafoglio, gestione delle visite e delle trattative, adempimenti burocratici e contrattuali fino al rogito.

Il perimetro d’azione del consulente immobiliare è invece più ampio, ma al contempo più mirato, potendosi egli occupare di uno specifico aspetto su richiesta sia di chi vende casa (ad esempio, la verifica della conformità catastale di uno specifico immobile) sia di chi compra (ad esempio, il supporto finanziario per l’accensione di un mutuo).

Tornando al titolo, cosa siamo?

Spaziourbano offre l’interfaccia con Agenti immobiliari, Consulenti e Property Finder.

Sei acquirente o venditore e necessiti di specifico supporto su una o più fasi dell’iter? Spaziourbano sarà tuo consulente;

Sei acquirente e necessiti di un supporto a 360° per ottimizzare tempo e non solo? Spaziourbano sarà tuo property finder;

Sei venditore e desideri valorizzare al meglio la tua casa per arrivare al rogito in serenità? Spaziourbano sarà tuo agente immobiliare.

Siamo quello che serve, o meglio, che ti serve. Un solo interlocutore, diversi profili di servizio, un’unica mission: qualità della prestazione e centralità del cliente. Quando agiamo da consulenti il plus arriva dalla ventennale esperienza da intermediari, in veste d’intermediari agiamo con la diligenza del consulente.

“La differenza la fa chi riesce a rendere le solite cose speciali”

Richiedi subito una consulenza gratuita: https://spaziourbanoimmobiliare.it/contatti/

 

DAVIDE BOSISIO

SPAZIOURBANO: AGENTI, PROPERTY FINDER O CONSULENTI IMMOBILIARI?
AGENTE IMMOBILIARE: RUOLO E RESPONSABILITÀ NELL’ACQUISTO DELLA CASA

AGENTE IMMOBILIARE: RUOLO E RESPONSABILITÀ NELL’ACQUISTO DELLA CASA

Comprare casa in autonomia o affidarsi ad un agente immobiliare? Soprattutto quando si parla di acquisto di prima casa, spesso mancano le competenze e l’esperienza necessaria per destreggiarsi tra ricerca della casa dei sogni, pratiche da compilare e costi da valutare.

Il primo passo per l’acquisto di un’abitazione consiste proprio nella ricerca dell’immobile, una fase che può durare anche molti mesi, specialmente se i requisiti che si cercano sono tanti. Ma in ogni caso, non bisogna lasciarsi scoraggiare e soprattutto non bisogna avere fretta. Meglio ritardare di qualche settimana invece che cedere alla tentazione di una soluzione che non convince del tutto.

Per essere aiutato e seguito passo a passo in tutti gli step della compravendita affidarsi ad un agente immobiliare professionale è molto utile. Quando gli viene descritto con precisione che tipo di casa si sta cercando, con quali caratteristiche, in quale zona, l’agente immobiliare ha gli strumenti per indirizzare in tempi brevi verso le soluzioni migliori, di riflesso anche il venditore avrà grande utilità nell’essere assistito professionalmente.

Ma vediamo nel dettaglio come può aiutarti.

Cosa fa un agente immobiliare? In cosa può aiutarti e come?

Un agente immobiliare è un mediatore che lavora per mettere in contatto venditore e potenziali acquirenti in modo imparziale, cioè senza essere legato a nessuno dei due da rapporti di collaborazione, di dipendenza o di rappresentanza. Il suo lavoro consiste nel fare ricerca, ma soprattutto nell’assistere le due parti, con obiettività per portarle alla conclusione dell’affare.

Punto importante, aspetto da non sottovalutare. Spesso si registrano compravendite tra privati a prezzi mediamente superiori al mercato perché si è risparmiato sulla provvigione. Tralasciando tutti i rischi nell’affrontare la vicenda senza cultura in ambito, TU acquirente, veramente pagheresti di più una casa rispetto al valore reale? Procederesti senza supporto per l’acquisto più importante della vita?

Come verificare la professionalità di un agente immobiliare?

L’agente immobiliare è mediatore tra le parti, cioè figura equa nella trattativa. Sebbene non sia un suo dovere, l’agente immobiliare ti può comunicare tutto quello che devi avere in mano prima della firma del compromesso, ti può consigliare le verifiche da fare sull’immobile che sei interessato a comprare (presenza di ipoteche, debiti nei confronti del condominio…) e ti assiste nella preparazione della documentazione necessaria per la conclusione dell’affare. Tutte queste cose, un mediatore professioniste non le consiglia, le fa e le comunica all’acquirente e anche al venditore. Un privato, interessato a venderti il suo bene, si prederebbe questa briga? Prima ancora, lui come te, sapete cosa serve fare?

A questo proposito, è bene sapere che agenti immobiliari non ci si improvvisa. Per poter svolgere questa professione è necessario aver frequentato un corso di formazione e superato un esame (anche se dal 2012 non esiste più l’elenco degli agenti di affari in mediazione) e bisogna essere registrati alla sezione REA della Camera di Commercio e ciò vale sia che per i mediatori autonomi, sia per coloro che fanno parte di una società di mediazione.

Chi non è abilitato non ha infatti diritto alla provvigione relativa alla compravendita.

Chiedete sempre all’agente di turno se possiede l’abilitazione, la propria registrazione REA, perché diversamente potrebbe trattarsi di un abusivo che opera sotto copertura di società. Cosa accade? Semplice, tratterete l’investimento dei vostri risparmi e sacrifici con uno X al quale dovrete le provvigioni. Nelle fasi fondamentali non firmerà un bel nulla, troverete firma di altro soggetto che neanche avrete mai conosciuto, il tutto coperto da una società regolarmente abilitata. Vi sentireste tutelati? Di fatto quella società si è predisposta a tutelare il suo prima di curarsi dei tuoi diritti, usando figure non preparate o autorizzate.

Perché tutta questa attenzione all’argomento? Perché questi soggetti sono quelli che allontanano i clienti dalla bellezza della nostra professione, creano i precedenti, gli stereotipi. Sono abusivi in una parola sola, non agenti immobiliari, vi basterebbe poco per appurarlo ed emarginarli.

Si possono detrarre le spese relative all’agenzia immobiliare?

I compensi pagati all’agente immobiliare per l’acquisto di una casa che sia adibita ad abitazione principale sono detraibili dall’Irpef del 19% e per un importo massimo di 1000 euro (quindi, a conti fatti, si possono detrarre massimo 190 euro). La detrazione è possibile solo se è avvenuto il rogito oppure se il compromesso è stato registrato. Questa è solo una delle detrazioni che riguardano la compravendita di immobili, in particolare per chi acquista la prima casa ci sono molti vantaggi fiscali.

Ovviamente se vuoi usufruire di questa detrazione devi conservare la documentazione che provi il pagamento della provvigione.

Qual è la provvigione che spetta a un agente immobiliare?

La provvigione da pagare all’agenzia è una percentuale sul prezzo dell’immobile o emolumento condiviso in forma fissa. Ma finché l’affare non viene concluso, le prestazioni dell’agenzia sono da considerarsi come fossero gratuite, infatti il codice civile prevede che debba essere retribuito non il lavoro svolto dal mediatore, ma il suo risultato positivo: cioè il concreto raggiungimento dell’accordo e la conclusione dell’affare tra le parti, che egli ha messo in contatto.

Potrai vedere decine di case, chiedere informazioni e farti consigliare, ma fino al momento della firma del contratto preliminare (o compromesso), non dovrai pagare niente. Attenzione!!! Mai pagare in anticipo nulla ad un mediatore, se ve lo domanda non è un mediatore.

Per quanto riguarda la percentuale, è a discrezione dell’agenzia stabilire il valore, le norme prevedono un massimo del 6% che viene diviso in due: 3% del prezzo dell’immobile per acquirente e 3% al venditore, ma sappi che è tuo diritto contrattare, più giusto dire leggere la fattispecie e definire il giusto emolumento insieme al mediatore. Così come è giusto asserire che chi non chiede nulla, vale nulla.

Quando un agente deve restituire la provvigione o non ha diritto ad averla?

Come si è già detto brevemente prima, la provvigione spetta all’agente immobiliare quando le due parti coinvolte nella compravendita trovano un accordo e si decidono a comprare-vendere. L’acquirente versa la somma di anticipo e caparra dovuta al momento della firma del compromesso, il venditore la incassa. Al mediatore spetta la provvigione anche se non è stato conferito un incarico scritto: la Cassazione ha infatti stabilito che è sufficiente accettare l’attività del mediatore e trarne vantaggio, perché nasca un rapporto che crei vincolo verso di lui e quindi obblighi a pagargli la provvigione.

Tuttavia, per poter far valere il proprio diritto alla provvigione, il comportamento del mediatore deve essere trasparente e non equivoco. Ecco i casi in cui all’agente non spetta la provvigione o quando la deve restituire:

–        se l’agente immobiliare non ha comunicato alle parti la sua qualità di mediatore allora non ha diritto alla provvigione perché non ha consentito alle parti di valutare o meno l’opportunità di avvalersi della sua opera e di soggiacere ai relativi oneri;

–        il mediatore non ha diritto alla provvigione anche se non comunica a ciascuna all’acquirente l’avvenuta accettazione della proposta;

–        un altro caso in cui non è previsto il pagamento della provvigione è quello in cui l’agente non è imparziale, ma favorisce una delle due parti o fornisce informazioni parziali, errate o non verificate. La legge infatti obbliga l’agente a comunicare eventuali circostanze che potrebbero indurre una delle due parti a non concludere il contratto o quelle relative alla valutazione e alla sicurezza dell’affare. In particolare questi sono i dati che un agente immobiliare deve poter fornire sulla casa oggetto di trattativa: destinazione d’uso, sua commerciabilità, suoi difetti materiali ed eventuali problemi “di diritto”. Inoltre deve conoscere l’identità e le qualità personali dei contraenti e la loro solvibilità (pensate ai pesi gravanti su un immobile, ad esempio);

–        Altra condizione necessaria per pagare la percentuale è l’iscrizione dell’agente alla sezione REA della Camera di Commercio. Nel caso non lo sia e abbia percepito la provvigione, è tenuto a restituirla;

–        Deve possedere un’assicurazione professionale.

Detto ciò:

Cosa succede se non viene sottoscritto il compromesso?

Semplice, qualcosa è andato storto, qualcuno non ha fatto quello che doveva, per cui…..

…facciamo chiarezza in merito. Quando si acquista un immobile il mediatore professionale utilizza un formulario assai complesso e completo che si chiama proposta d’acquisto. Una volta che essa viene sottoscritta dal compratore, accettata dal venditore con ritiro della caparra prevista, dopo che quest’ultima azione viene notificata all’acquirente, la proposta d’acquisto diviene a tutti gli effetti di legge preliminare di compravendita o, più comunemente chiamato Compromesso. Spesso, per mille valide ragioni, si rimanda la sottoscrizione di un contratto integrativo che viene reclamizzato come compromesso, ma è solo un integrativo, non vincolante, non determinate, perché tutti i diritti e doveri tra le parti sono nati e posti in essere dalla proposta trasformatasi in preliminare. DUNQUE, ATTENZIONE SIGNORI, VERIFICATE DI STARE TRATTANDO CON UN PROFESSIONISTA, SE COSI’ SARA’ POTRETE DORMIRE SONNI TRANQUILLI PERCHE’ UTILIZZERA’ GLI STRUMENTI CORRETTI.

CONCLUSIONI

Come in tutte le cose, affidarsi ad un professionista nel ramo specifico è la spesa migliore che possiate fare per vivere serenamente l’avventura e risparmiare.

RISPARMIARE?

SI’ !!!

Sapete quante persone conosco, ho conosciuto, che hanno comprato privatamente e, fregandosi le mani nel non aver pagato un agente immobiliare, hanno poi scoperto di aver lasciato sul campo un 10% in più del valore del bene? La provvigione incide al massimo del 3%, come detto sopra. Questo per i più fortunati, altri sono in causa, hanno perso denari, tante cose bruttine e spiacevoli. Certo, qualcuno a cui è andato tutto liscio esiste, ma è un mondo giusto quello di vivere d’espedienti?

Faccio solo un esempio differente, di una categoria non immobiliare, ma che ha tratti similari ad essa in ragion d’utilizzo, gli psicologi.

Non è obbligatorio andare dallo psicologo, giusto? Allora perché se devo fare causa a qualcuno devo andare da un avvocato, se devo traferire una proprietà o fare una società devo andare da un notaio, e via, via, tanto ci siamo intesi. Dallo psicologo no, devo scegliere di farlo. Anche qua tutti gli stereotipi, costi e analisi sulla professione che a mio avviso dovrebbe essere parte costante della vita privata e professionale, per un beneficio collettivo. Lo psicologo non serve ai matti, per loro non credo ci sia cura (credo), servono ai sani che stanno affrontando problemi. Nella gestione dei conflitti, o almeno così dovrebbe essere, pensate sul posto di lavoro.

Ci sarebbe da scrivere libri, mi fermo qua, tutte le professioni come l’agente immobiliare dovrebbero essere d’uso obbligatorio, il problema dovrebbe essere solo CHI, non come ovviarne.

Sarebbe un mondo migliore, perché un professionista di ruolo fa la differenza, senza considerare che a quel punto si potrebbero rivedere al ribasso i costi delle prestazioni grazie agli aumenti di volume, si combatterebbe l’abusivismo.

Sentirsi importanti, coinvolti, rispettati aiuta ad ottenere il meglio, creare vantaggio competitivo, essere felici. Perché è così difficile? Perché il mondo invece guarda con interesse al contrario?

Ad ogni modo, SPAZIOURBANO è composto da figure professionali regolarmente abilitate al ruolo anche se un ruolo non esiste più, ciascuna con propria assicurazione ed iscrizione REA. Non siamo perfetti, non siamo immuni da errori, ma considerando che il nostro legale ci snobba perché non abbiamo una causa in corso da almeno un lustro, possiamo asserire che svolgiamo correttamente la professione, mettendoci dentro il massimo che ci possa essere richiesto, serietà ed impegno.

DAVIDE BOSISIO

L’IMPORTANZA DELL’AGENTE IMMOBILIARE PROFESSIONALE, UNA STORIA VERA.

Un caro saluto ad ogni persona che ha deciso di leggere questo nuovo blog. Come recita il titolo, torno dopo tanto tempo a parlare del ruolo strategico dell’agente immobiliare professionale. Lo faccio con un esempio di vita quotidiana, dunque reale, di quanto sia importante avvalersi di professionisti e come riconoscerli.

Lo scorso anno, una coppia di signori non più in tenera età, venne a vedere un immobile nel quartiere di Milano da noi gestito e che avevano lasciato anni prima per sistemarsi in provincia per stare vicini al figlio. Come spesso accade i figli prendono strade imprevedibili, si trasferì nuovamente e più lontano, nacque dunque nei suddetti signori l’esigenza di tornare nella zona che conoscevano, in cui amicizie e servizi familiari potessero agevolare la loro vita. Trovano casa con Spaziourbano, una casa legata ad altre transazioni immobiliari. Cinque compravendite correlate in cui ci si è preoccupati dal principio di ogni dettaglio, anche futuristico, perché nessuno incontrasse il minimo disagio. Questi signori ci dissero che avevano da vendere una casa, quella che acquistarono vicino il figlio, per ottemperare l’acquisto ma che prima dovevano smarcare un rapporto incagliato con delle persone interessate. Decorso del tempo, vennero da noi e ci conferirono l’incarico a vendere perché risolsero il rapporto ma, dopo qualche settimana, siamo stati chiamati da questi fantomatici vecchi acquirenti che rivendicavano il loro diritto all’acquisto. Allora abbiamo preso informazioni, per esprimerci e valutare come agire era essenziale conoscere bene le cose, perché non le avevamo vissute e sappiamo bene come la giurisprudenza sia sibillina e interpretabile a seconda di questo o quell’avvocato che agisce per interesse unilaterale. Nel frattempo veniamo contattati dal mediatore che seguì la vicenda e, più che spiegarci la realtà dei fatti, ha provato a fare terrorismo psicologico affinché ci mettessimo a disposizione per ricucire un vecchio rapporto, defilandoci o favorendo la chiusura della trattativa a ZERO euro.

Come si dice, la calma è la virtù dei forti, abbiamo agito strategicamente, contattato i legali, ascoltato profondamente ogni frase, dedotto che non eravamo in dovere di nulla verso una situazione vecchia, non nostra e che ci saremmo dovuti preoccupare di definire la trattativa di vendita secondo disposizioni ricevute attraverso un incarico di vendita. Che questi signori se volevano la nostra prestazione dovevano pagarla.

Il nocciolo di questa storia sta in cosa accadde prima, e perché un mediatore si è esposto a contattarne un altro senza logica precisa fuorché di sana empatia apparente col proprio cliente. Infatti non fu empatia, solo tutela di se stesso. Questo tizio, perché il mediatore o agente immobiliare è un professionista, aveva concluso una compravendita, dunque accordo delle parti e versamento prima parte di caparra ma, nel momento di convocare la scrittura privata integrativa, apprese dai venditori che non volevano più proseguire, vendere. Parliamo del Febbraio’20, epoca di inizio terrorismo pandamia, lockdown, e via. Un buon mediatore deve comunicare alle parti ogni notizia in suo possesso, non quello che comoda, ma evidentemente l’interesse alla provvigione fu più forte dell’essere un professionista. Attenzione, costui acquisì i diritti di vendita dai venditori, oggi nostri clienti, a provvigioni zero, l’unica fonte di guadagno era l’acquirente. Dunque “perché svegliar il can che dorme, l’accordo l’ho raggiunto, mi faccio pagare e poi s’aggiusterà”. Frase ed atteggiamento tipico di chi lavora nel mondo immobiliare solo per i soldi. Sì, anche perché ha incattivito l’acquirente trascinando la situazione sino a Settembre’20 e convocare un rogito sebbene tutto. L’assenza dei venditori fece perdere il senno agli acquirenti. Prese il via il valzer dei legali, notoriamente accusatori o difensori, non mediatori. Degenero. Era così semplice: bastava parlare, trovare soluzioni, proporle, affrontare il rischio del fallimento dell’operazione, tante cose, tranne l’omissione di informazioni in possesso.

Piccola divagazione: “Perché, Spaziourbano è una onlus?” “Non chiedete soldi?”, rispondiamo: “No no, Spaziourbano è in affari per denaro e chi vende e compra casa deve pagare il servizio reso, siamo rigorosi, ma offriamo una prestazione professionale, sforzandoci sia eccellente, con cura dei dettagli e gestione degli errori. Come può fare tutto ciò uno che chiede ZERO?”

Detto ciò proseguiamo, questo tizio, ben consapevole delle sue responsabilità, ha cercato d’indurci a riconciliare non per vivo interesse nella compravendita ma per evitare strascichi su di sé. Dopo oltre vent’anni di carriera abbiamo conosciuto imprenditori senza scrupoli, brave persone, balordi, affaristi, ignoranti, saccenti, abbiamo imparato che prima di agire impulsivamente serve raccogliere le giuste informazioni e attuare un comportamento deontologicamente corretto.

Molto bene, fatto ciò abbiamo concluso la compravendita con nuovo cliente, sano ed innamorato dell’immobile in questione, perché dovevamo tutelare il nostro venditore, che è anche acquirente di altro bene, perché ci sono troppe figure coinvolte che non possono essere lasciate in balia di eventi passati mal gestiti da altri, perché la nostra opera professionale andava retribuita.

La vera parte lesa in tutta questa vicenda è una famiglia che ha pagato una mediazione per non avere acquistato un immobile. Questo è triste, questo genere di cose dovrebbero essere analizzate e punite.

Fine.

Cerchiamo di trarre delle conclusioni, siamo dell’idea che serva una rivoluzione nel mondo del lavoro dell’intermediazione immobiliare. Non è possibile che se ho mal di pancia debba andare da un medico, se ho un contenzioso da un legale, qualunque altro esempio, ma se devo vendere e comprare casa posso scegliere di agire individualmente. Questo porta disordine economico, professionale e qualitativo. Siamo per l’obbligo dell’uso di mediatori veri, riconosciuti tali, testati, per provvigioni più basse ma su scala, per l’eliminazione di chi si ricicla in questo mondo, chi sfrutta ragazzini manipolando sogni di carriera. Invece viviamo in una realtà apparentemente libera, dove chi è bravo paga per altri, dove non si premia la professionalità ma la scaltrezza e la velocità. In ciò chi ne fa le spese sono i clienti e l’appeal del ruolo, vi pare giusto?

Parliamo di una casa, di un impegno per la vita, di sogni, non di un paio di scarpe (le donne ci perdoneranno per la comparazione). E’ sbagliato, esisto modelli giusti poco fuori l’Italia, più lontano, di cui neanche si parla e che attuano politiche volte alla soddisfazione della comunità. Stanno nascendo al contrario realtà virtuali che, a costi ridicoli, reclutano immobili promettendo una consulenza a distanza……. Come le ricette di cucina in appendice ad un telegiornale, un piatto in due minuti….. Confusione.

Quando qualcosa è importante non servono escamotage o creatività, solo know-how, serietà e rispetto.

DAVIDE BOSISIO

R.E.M. Spaziourbano immobiliare

L’IMPORTANZA DELL’AGENTE IMMOBILIARE PROFESSIONALE, UNA STORIA VERA.
Vi presento Auxilia Finance

Vi presento Auxilia Finance

Manca poco, diciamo un paio di settimane, prima che si possa operare ufficialmente nell’ambito creditizio in mediazione. Nell’attesa ci tenevo a presentare la società che mi sta supportando per procedere all’iscrizione in OAM e nel fornirmi gli strumenti che poi andrò ad utilizzare quando sarò “abile ed arruolato”.

Dopo aver superato l’esame, prodotto la documentazione richiesta, ho ricevuto un’accoglienza super da parte dello staff Auxilia. Ho dialogato con l’area manager (Roberto Belotti), gentilissimo nel darmi il benvenuto e, tra le altre, nel fare in modo si generasse un appuntamento nel mio studio con agente senior preparato per affiancarmi (Raffaella Losi),  una consulente da Roma (Federica Pasquini) molto professionale, che sta agevolando dal principio il percorso donandomi consapevolezza in ogni fase e, a breve e per finire, una call con il co-direttore Auxilia (Alessandro Bonucci), per conoscersi e partire con grande spinta motivazionale.

Questo blog dunque, di sola e semplice pubblicità, per mostrarvi chi agirà in collaborazione con Noi, Spaziourbano, in questo nuovo servizio che a breve potremo offrire. Ritengo sia fondamentale mostrare un’azienda solida, solvibile e preparata che ci supporti in un mondo con tante insidie, delicato, perché si parla di denari e del futuro dei nostri clienti.

Dopo vent’anni di agenzia immobiliare, io, Daniele, Carlo, siamo ben consapevoli su come sceglierci i partner giusti e, Auxilia Finance, è certamente uno di essi.

Vi lascio con lo spot 2021:

Davide Bosisio

SUCCESSIONE E DINTORNI

La successione è un argomento che in molti preferiscono rimandare, invece è bene pensarci per tempo perché sono previsti diritti ma anche obblighi sia che si lasci l’eredità sia che la si riceva, dunque, nostro malgrado dobbiamo pensare alla successione. Perché, sia nel caso in cui si voglia lasciare i beni in eredità dopo la morte, sia che li si riceva per la dipartita di una persona cara, dobbiamo compiere determinati passi, con tempistiche precise.

 

Cosa è la successione

La successione è quella procedura giuridica che prevede il trasferimento del patrimonio ereditario dalla persona defunta agli eredi. Per patrimonio ereditario, la giurisprudenza, intende l’insieme dei rapporti patrimoniali attivi ma anche passivi trasmissibili al momento della morte. Quindi, in parole più semplici, l’eredità comprende non solo i beni e i crediti ma anche i debiti della persona defunta.

Esistono due tipi di successione:

  • testamentaria, quando è regolata da un testamento;
  • legittima, quando, in mancanza di un testamento, è disciplinata esclusivamente dalla legge che prevede la destinazione dell’eredità a seconda del grado di parentela.

Da qui si deduce che se si vuole lasciare alcuni beni a determinate persone è bene pensarci con anticipo e redigere un testamento. In ogni caso, l’ordinamento italiano stabilisce che una quota di eredità, la legittima, spetta di diritto ai parenti più stretti, come il coniuge e i figli. Questo aspetto rappresenta quindi un limite alla cosiddetta autonomia testamentaria.

Accettare l’eredità

Visto che l’eredità comprende sia i beni e i crediti che i debiti del defunto, primo passo da compiere per riceverla e diventare eredi è accettarla. L’accettazione, che non può riguardare solo una parte dell’eredità, può essere espressa sostanzialmente in due modi:

  • formale, con un ricevuto dal notaio o dal cancelliere del tribunale del comune dove il defunto aveva l’ultimo domicilio;
  • tacito, cioè desumibile da un comportamento specifico che manifesti la volontà di accettare l’eredità.

Se l’erede accetta, diventa proprietario dei beni, come ad esempio una casa, ma subentra al defunto anche nei debiti (se ci fossero).

La dichiarazione di successione

Una volta accettata l’eredità, si dovrà aprire una successione, ossia presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate per determinare le imposte da pagare sui beni e i crediti ricevuti. Si tratta di un passo di fondamentale importanza, in quanto costituisce condizione imprescindibile per poter disporre dell’eredità.

Anche qui ci sono modalità e tempistiche precise. Innanzitutto, la dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi entro 12 mesi dal decesso. Come? Ci sono diverse possibilità:

  • tramite un intermediario abilitato, come le banche;
  • presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate online.

Se il defunto non possedeva case, aveva un patrimonio sotto i 100mila euro, e, ad ereditare sono solo coniuge e figli, non occorre presentare la dichiarazione di successione. Al di là di questi casi, invece, la dichiarazione è sempre obbligatoria, e quando ci sono immobili, insieme alla dichiarazione di successione è necessario presentare anche le volture catastali.

L’accettazione dell’eredità non richiede necessariamente una dichiarazione espressa e formale, ma può essere implicita in un comportamento diretto a gestire il patrimonio del parente defunto, comportamento quindi incompatibile con la volontà di rinunciare all’eredità. È questo il caso dell’accettazione tacita dell’eredità, accettazione che, evidentemente, ha le medesime conseguenze di un’accettazione espressa: ossia il diritto dell’erede di succedere nel patrimonio del de cuius (il familiare deceduto) secondo la propria quota e di rispondere anche (nella medesima percentuale) dei relativi debiti. Ma procediamo con ordine.

Cos’è l’accettazione tacita dell’eredità?

L’accettazione tacita si verifica quando il chiamato all’eredità compie un atto (comportamento concludente) che presuppone la sua volontà di accettare, e che non avrebbe diritto a fare se non nella qualità di erede. Chiaramente, l’atto che implica l’accettazione tacita dell’eredità deve essere compiuto dall’erede e non da terzi soggetti, dai quali il primo ovviamente non risponde.

Ad integrare l’accettazione tacita dell’eredità da parte del chiamato sono pertanto rilevanti gli atti che per la loro natura e finalità siano incompatibili con la volontà di rinunciare e non siano altrimenti giustificabili. Ad esempio, per come meglio si vedrà a breve, fare ricorso contro un avviso di accertamento indirizzato al defunto è considerato «accettazione tacita dell’eredità»; continuare a vivere nell’immobile del defunto o utilizzare la sua auto, senza aver fatto un inventario dei beni dell’eredità è considerato «accettazione tacita», e così via.

La differenza tra accettazione espressa ed accettazione tacita dell’eredità

Per esplicita disposizione del codice civile, l’accettazione pura e semplice può essere espressa o tacita, che comprende il caso in cui il possesso dei beni ereditari si protrae per oltre tre mesi.

L’accettazione è espressa quando la volontà di accettare l’eredità da parte del “chiamato” risulta palese e inequivoca. Ad esempio, il “chiamato” assume la qualità di erede in un atto pubblico o in una scrittura privata autenticata.

L’accettazione è invece tacita quando il “chiamato” all’eredità pone in essere un atto che ha il diritto di compiere in qualità di erede. Ad esempio, il “chiamato” vende o dona un bene immobile facente parte dell’asse ereditario. Secondo l’insegnamento della Cassazione, l’accettazione tacita può essere desunta dal comportamento complessivo che realizza non solo atti di natura fiscale, come la dichiarazione di successione, ma anche atti che siano nel contempo fiscali e civilistici, come la voltura catastale che rileva anche ai fini dell’accertamento della proprietà immobiliare.

 RINUNCIA ALL’EREDITA’

Al momento dell’apertura di una successione, tutti coloro che, per legge o per testamento, sono “chiamati” all’eredità, hanno la possibilità di accettare o rinunciare. Solo in seguito all’accettazione si acquisisce la qualifica di erede. Mentre l’accettazione può essere sia espressa che tacita, la rinuncia è sempre un atto formale espresso, ricevuto da Notaio o dal Cancelliere del Tribunale.

Va tenuto conto che tra i vari soggetti che possono essere chiamati all’eredità come eredi, ve ne sono una speciale “categoria”, i cosiddetti “legittimari”, ai quali, per legge, spetta una quota minima del patrimonio ereditario. Sono legittimari, rispetto al de cuius, il coniuge o la persona a lui unita civilmente, i figli e, in mancanza di questi ultimi, i genitori. Qualora all’apertura della successione i legittimari non abbiano ricevuto quanto gli viene riconosciuto per legge, hanno a disposizione una specifica azione (azione di riduzione), che consente loro di integrare la loro quota di “legittima”.

L’ACQUIESCENZA

Al momento dell’apertura della successione, i legittimari chiamati all’eredità, hanno la possibilità, con apposita dichiarazione rilasciata avanti al notaio, di “rinunciare” a qualsiasi azione e pretesa verso coeredi o terzi, in relazione ad eventuali lesioni della loro quota di legittima intervenute con l’atto testamentario o con donazioni fatte in vita dal de cuius. Si tratta, appunto, di un atto di “acquiescenza alla successione”.

In tal caso, quindi, con atto di acquiescenza, l’erede legittimario, eventualmente leso nei propri diritti intangibili, rinuncia all’esercizio di qualsiasi azione.

La differenza tra rinuncia all’eredità ed acquiescenza, quindi, appare di tutta evidenza.

Con la rinuncia all’eredità un soggetto esprime la volontà di non voler acquisire la qualifica di erede, mentre con l’atto di acquiescenza un soggetto decide di rinunciare, pur nella sua qualità di erede legittimario, all’esercizio delle specifiche azioni che la legge gli riconosce a tutela dei sui diritti ereditari.

CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI:

Articolo a mio avviso utile ed importante perché nell’ambito immobiliare, spesso, capita di dover mediare l’alienazione di un bene pervenuto ai nuovi proprietari in successione. Oltre a conoscere le parti note ai più, pochi, pochissimi sanno che al momento di una vendita in sede d’atto bisognerà pagare la “Tacita”. Molti mi chiedono, cos’è? Io ho già fatto la successione e pagato le tasse, a cosa serve? E’ un “pizzo” obbligato e legale. E via via…. (insulti che risparmio).

Perché?

Perché non si conoscono le cose e le loro procedure, c’è scarsa informazione su ciò che conta. Al momento del rogito la proprietà dovrà versare, tramite il Notaio rogante, tra i 500 ed 600 euro per questa “Tacita” e, probabilmente, è bene farlo sapere prima. Spiegare le cose è essenziale, mi rivolgo a colleghi e professionisti trasversali, perché sia che mi faccia supportare da un Caf che da un Notaio per la dichiarazione di successione poco importa, queste figure hanno, a mio avviso, l’obbligo di rendere completa l’informazione spiegando eventuali effetti su azioni futuribili, così come la mia categoria deve fare in fase di acquisizione del bene, non appena viene a conoscenza del titolo che ha portato alla proprietà.

Per un erede è già stata una tempesta essere tale, noi professionisti dobbiamo gestire le susseguenti vicende burocratiche con la diligenza del buon padre di famiglia, altrimenti perché definirsi professionisti?

DAVIDE BOSISIO

SUCCESSIONE E DINTORNI
Noi, SPAZIOURBANO – 6° puntata: Il Gatto Blu

Noi, SPAZIOURBANO – 6° puntata: Il Gatto Blu

La nostra storia animata è arrivata alla puntata n. 6, che verrà trasmessa a partire da:

mercoledì 28/10/2020 ore 15.00 sul consueto canale Youtube

In questo episodio si parlerà della nostra Mascotte, il Gatto Blu, che dal 2018 affianca il nostro marchio, rendendolo riconoscibile e apprezzato. Seppure sono passati solo 2 anni, per noi è come se ci fosse sempre stato, ci siamo molto affezionati e riscontriamo anche tra i clienti grandi apprezzamenti verso questo simpatico gattino.

Guardate il video, commentatelo e condividetelo…

Noi, SPAZIOURBANO – 5° puntata

Quinta puntata della nostra serie animata che parla di noi; dopo il grande successo delle prime puntate, molto visualizzate, ecco la quinta dedicata a Stefano D’Agostini. Si potrà vedere su Yuotube, nel consueto nostro canale ufficiale a partire da:

Mercoledì 21/10/2020 ore 15.00 

Anche Stefano vanta un’esperienza ventennale nel settore ed è l’unico insieme a Daniele presente fin dal primo giorno nell’attuale ufficio di Milano. Ne ha viste anche lui tante e ha superato varie fasi. Oggi si occupa della pubblicità e del post-vendita.

Come sempre l’invito è di guardarlo, commentarlo e condividerlo… Restate sempre connessi!

Noi, SPAZIOURBANO – 5° puntata
Noi, SPAZIOURBANO – 4° puntata

Noi, SPAZIOURBANO – 4° puntata

Noi, SPAZIOURBANO, siamo arrivati alla quarta puntata della nostra serie animata. Da

Mercoledì 14/10/2020 ore 15.00 sarà visibile sul nostro canale Youtube.

Questo episodio è dedicato a Carlo Sciacca, l’ultimo salito a bordo. Ha iniziato a lavorare da noi a Febbraio 2020 e si è subito inserito alla grande nel team, nonostante sia arrivato in una annata non certo facile, vista la situazione Covid. Ripercorreremo brevemente la sua lunga carriera che lo ha portato fino da noi.

Guardatelo, commentatelo e condividetelo! Restate connessi…

Noi, SPAZIOURBANO – 3° puntata

Noi, SPAZIOURBANO, terza puntata della nostra storia in uscita 

Mercoledì 7 Ottobre ore 15.00 sul nostro canale Youtube

La terza puntata è dedicata a Davide Bosisio, che nel 2018 dopo varie esperienze nel settore immobiliare decide di entrare in SPAZIOURBANO, riformando con Daniele e Stefano uno staff che già nel 1999 lavorava su Milano con ottimi risultati. Oggi Davide è socio di Daniele e ha portato tutte le sue competenze ed esperienze al servizio dell’agenzia e di tutti i clienti.

Guardate il video, commentatelo e condividetelo. Restate connessi con noi…

Noi, SPAZIOURBANO – 3° puntata

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