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L’IMPORTANZA DELL’AGENTE IMMOBILIARE PROFESSIONALE, UNA STORIA VERA.

L’IMPORTANZA DELL’AGENTE IMMOBILIARE PROFESSIONALE, UNA STORIA VERA.

Un caro saluto ad ogni persona che ha deciso di leggere questo nuovo blog. Come recita il titolo, torno dopo tanto tempo a parlare del ruolo strategico dell’agente immobiliare professionale. Lo faccio con un esempio di vita quotidiana, dunque reale, di quanto sia importante avvalersi di professionisti e come riconoscerli.

Lo scorso anno, una coppia di signori non più in tenera età, venne a vedere un immobile nel quartiere di Milano da noi gestito e che avevano lasciato anni prima per sistemarsi in provincia per stare vicini al figlio. Come spesso accade i figli prendono strade imprevedibili, si trasferì nuovamente e più lontano, nacque dunque nei suddetti signori l’esigenza di tornare nella zona che conoscevano, in cui amicizie e servizi familiari potessero agevolare la loro vita. Trovano casa con Spaziourbano, una casa legata ad altre transazioni immobiliari. Cinque compravendite correlate in cui ci si è preoccupati dal principio di ogni dettaglio, anche futuristico, perché nessuno incontrasse il minimo disagio. Questi signori ci dissero che avevano da vendere una casa, quella che acquistarono vicino il figlio, per ottemperare l’acquisto ma che prima dovevano smarcare un rapporto incagliato con delle persone interessate. Decorso del tempo, vennero da noi e ci conferirono l’incarico a vendere perché risolsero il rapporto ma, dopo qualche settimana, siamo stati chiamati da questi fantomatici vecchi acquirenti che rivendicavano il loro diritto all’acquisto. Allora abbiamo preso informazioni, per esprimerci e valutare come agire era essenziale conoscere bene le cose, perché non le avevamo vissute e sappiamo bene come la giurisprudenza sia sibillina e interpretabile a seconda di questo o quell’avvocato che agisce per interesse unilaterale. Nel frattempo veniamo contattati dal mediatore che seguì la vicenda e, più che spiegarci la realtà dei fatti, ha provato a fare terrorismo psicologico affinché ci mettessimo a disposizione per ricucire un vecchio rapporto, defilandoci o favorendo la chiusura della trattativa a ZERO euro.

Come si dice, la calma è la virtù dei forti, abbiamo agito strategicamente, contattato i legali, ascoltato profondamente ogni frase, dedotto che non eravamo in dovere di nulla verso una situazione vecchia, non nostra e che ci saremmo dovuti preoccupare di definire la trattativa di vendita secondo disposizioni ricevute attraverso un incarico di vendita. Che questi signori se volevano la nostra prestazione dovevano pagarla.

Il nocciolo di questa storia sta in cosa accadde prima, e perché un mediatore si è esposto a contattarne un altro senza logica precisa fuorché di sana empatia apparente col proprio cliente. Infatti non fu empatia, solo tutela di se stesso. Questo tizio, perché il mediatore o agente immobiliare è un professionista, aveva concluso una compravendita, dunque accordo delle parti e versamento prima parte di caparra ma, nel momento di convocare la scrittura privata integrativa, apprese dai venditori che non volevano più proseguire, vendere. Parliamo del Febbraio’20, epoca di inizio terrorismo pandamia, lockdown, e via. Un buon mediatore deve comunicare alle parti ogni notizia in suo possesso, non quello che comoda, ma evidentemente l’interesse alla provvigione fu più forte dell’essere un professionista. Attenzione, costui acquisì i diritti di vendita dai venditori, oggi nostri clienti, a provvigioni zero, l’unica fonte di guadagno era l’acquirente. Dunque “perché svegliar il can che dorme, l’accordo l’ho raggiunto, mi faccio pagare e poi s’aggiusterà”. Frase ed atteggiamento tipico di chi lavora nel mondo immobiliare solo per i soldi. Sì, anche perché ha incattivito l’acquirente trascinando la situazione sino a Settembre’20 e convocare un rogito sebbene tutto. L’assenza dei venditori fece perdere il senno agli acquirenti. Prese il via il valzer dei legali, notoriamente accusatori o difensori, non mediatori. Degenero. Era così semplice: bastava parlare, trovare soluzioni, proporle, affrontare il rischio del fallimento dell’operazione, tante cose, tranne l’omissione di informazioni in possesso.

Piccola divagazione: “Perché, Spaziourbano è una onlus?” “Non chiedete soldi?”, rispondiamo: “No no, Spaziourbano è in affari per denaro e chi vende e compra casa deve pagare il servizio reso, siamo rigorosi, ma offriamo una prestazione professionale, sforzandoci sia eccellente, con cura dei dettagli e gestione degli errori. Come può fare tutto ciò uno che chiede ZERO?”

Detto ciò proseguiamo, questo tizio, ben consapevole delle sue responsabilità, ha cercato d’indurci a riconciliare non per vivo interesse nella compravendita ma per evitare strascichi su di sé. Dopo oltre vent’anni di carriera abbiamo conosciuto imprenditori senza scrupoli, brave persone, balordi, affaristi, ignoranti, saccenti, abbiamo imparato che prima di agire impulsivamente serve raccogliere le giuste informazioni e attuare un comportamento deontologicamente corretto.

Molto bene, fatto ciò abbiamo concluso la compravendita con nuovo cliente, sano ed innamorato dell’immobile in questione, perché dovevamo tutelare il nostro venditore, che è anche acquirente di altro bene, perché ci sono troppe figure coinvolte che non possono essere lasciate in balia di eventi passati mal gestiti da altri, perché la nostra opera professionale andava retribuita.

La vera parte lesa in tutta questa vicenda è una famiglia che ha pagato una mediazione per non avere acquistato un immobile. Questo è triste, questo genere di cose dovrebbero essere analizzate e punite.

Fine.

Cerchiamo di trarre delle conclusioni, siamo dell’idea che serva una rivoluzione nel mondo del lavoro dell’intermediazione immobiliare. Non è possibile che se ho mal di pancia debba andare da un medico, se ho un contenzioso da un legale, qualunque altro esempio, ma se devo vendere e comprare casa posso scegliere di agire individualmente. Questo porta disordine economico, professionale e qualitativo. Siamo per l’obbligo dell’uso di mediatori veri, riconosciuti tali, testati, per provvigioni più basse ma su scala, per l’eliminazione di chi si ricicla in questo mondo, chi sfrutta ragazzini manipolando sogni di carriera. Invece viviamo in una realtà apparentemente libera, dove chi è bravo paga per altri, dove non si premia la professionalità ma la scaltrezza e la velocità. In ciò chi ne fa le spese sono i clienti e l’appeal del ruolo, vi pare giusto?

Parliamo di una casa, di un impegno per la vita, di sogni, non di un paio di scarpe (le donne ci perdoneranno per la comparazione). E’ sbagliato, esisto modelli giusti poco fuori l’Italia, più lontano, di cui neanche si parla e che attuano politiche volte alla soddisfazione della comunità. Stanno nascendo al contrario realtà virtuali che, a costi ridicoli, reclutano immobili promettendo una consulenza a distanza……. Come le ricette di cucina in appendice ad un telegiornale, un piatto in due minuti….. Confusione.

Quando qualcosa è importante non servono escamotage o creatività, solo know-how, serietà e rispetto.

DAVIDE BOSISIO

R.E.M. Spaziourbano immobiliare

Come svincolare un immobile con il saldo e stralcio?

Cari lettori, in questo spazio volevo far chiarezza su un argomento molto in voga: i saldi e stralci.

Il Saldo e Stralcio è una pratica per cui si chiude una posizione debitoria con meno denari rispetto a quanti contratti.

Quando non si riesce ad ottemperare ai propri debiti, per i più disparati motivi, nell’immaginario comune non esiste alcuna via d’uscita che non sia lasciare che il canale giudiziario faccia il suo corso e vedersi potar via l’immobile in asta.

In molti casi è reale non siamo qua a dire, come taluni fanno, che ogni posizione è “stralciabile” ma i nostri clienti devono sapere che prima di abbandonare al destino un proprio bene è d’obbligo provarle tutte e dunque disaminare attentamente la fattispecie e attuare una strategia, se applicabile.

Per capire meglio l’argomento, dobbiamo fare un pizzico di cultura sulla vita di una sofferenza.

Poniamo che il creditore sia la banca: in una prima fase, quando si inizia a non pagare le rate di mutuo, non parte immediatamente la burocrazia atta a espropriare il bene per il recupero dei denari attraverso l’uso del Tribunale, ma c’è una fase definita “Incaglio” per cui si ritiene che il disavanzo sia ragionevolmente sanabile. Quindi inizia il valzer di chiamate Banca/Debitore in cui si cerca di riposizionarsi con piani di rientro. Se la pratica non trova soddisfazione si passa alla fase due, quella del “Contenzioso”, perché vede l’inserimento di un legale che, prima notifica l’atto di precetto per poi, se non ottemperato, iniziare il contenzioso vero e proprio che produce l’effetto di sciogliere per inadempienza del debitore il contratto di mutuo. A questo punto si va spediti all’esproprio attraverso il pignoramento per riqualificare l’immobile, oggetto di garanzia, in un concorso d’asta.

Vi evitiamo i dettagli, utili e reali, ma sono dettagli. Oggi dobbiamo fare chiarezza e questa sussiste se si è semplici e fluidi. Và da sé che si dovrà attuare una strategia diversa a seconda del momento in cui ci troviamo.  Quali sono i parametri? Una cosa fondamentale è sapere quale sia, in maniera precisa, il valore del bene sul libero mercato e l’ammontare del debito. Da questi dati si costruisce l’intervento più opportuno, se plausibile. Ovviamente l’applicazione e conoscenza della valutazione spetta a noi e non ci dilunghiamo ora nell’analisi, perché i casi possono essere svariati e i creditori più di uno…

Cosa accade ad un debitore se il bene gli viene venduto in asta? Sicuramente che non avrà mai più accesso al credito e, se i denari recuperati sono inferiori all’ammontare del debito, di trovarsi “perseguitati” sulla rimanenza.Uno scenario nefasto, se consideriamo che un debitore medio ha un’età compresa tra i 45 ed i 50 anni.

Il saldo e stralcio permette di risolvere questa situazione, in quanto risulta un pagamento volontario e non un obbligo, questo produce per l’esecutato l’effetto di tornare, dopo un paio d’anni all’incirca, a nuova vita nel mondo del credito (sicuramente con altro istituto) ma soprattutto di aver chiuso il suo debito senza che gli venga richiesto alcunchè.

La cosa più sbagliata è mettere in vendita l’immobile al valore del debito, spessissimo decisamente superiore, motivi? Difficilmente si arriverà ad un lieto fine.

Se hai un problema di questo tipo parlacene, sapremo offrirti la giusta competenza e discrezione.

Un caro saluto

DAVIDE BOSISIO

Come svincolare un immobile con il saldo e stralcio?
Chi è Davide Bosisio?

Chi è Davide Bosisio?

Vi presento Davide Bosisio, il nostro nuovo acquisto…

Davide Bosisio è un Agente Immobiliare che lavora nel settore dal lontano 1999. Oltre a gestire uffici immobiliari, in cui ha ricoperto diversi ruoli all’interno delle agenzie,  si è specializzato prima sulla selezione e  gestione delle risorse umane, per poi concentrarsi nell’ambito del recupero crediti di società di  Npl per cui ha espletato con successo diverse transazioni stragiudiziali e valorizzazioni di pacchetti di mutui deteriorati. Ne consegue che il settore delle Aste, oggi molto in voga purtroppo, è stato il centro del suo mondo nell’ultimo triennio.

E’ un manager completo che conosce e gestisce ogni aspetto della nostra attività, ma soprattutto, requisito per me fondamentale, condivide con me i valori di lealtà, trasparenza e attenzione verso il cliente, caratteristiche indispensabili per far parte di SPAZIOURBANO.

Davide, oltre ad essere un grande amico è stato già al mio fianco agli inizi della sua carriera, è quindi un ritorno alle origini. Sono convinto che apprezzerete molto questo nuovo innesto: ha esperienza, competenza e doti umane non comuni nelle agenzie canoniche e sono quindi convinto che diventerà ben presto un valido punto di riferimento per tutti i nostri clienti affezionati e per quelli nuovi che verranno; con lui in squadra riusciremo a soddisfare e seguire ancora meglio un numero maggiore di clienti e questo ci rende molto contenti.

Buon lavoro, Davide, ben tornato a casa!

Investire nell’immobiliare

CON IL MATTONE SI GUADAGNA SEMPRE?

Una delle poche certezze di noi italiani è sempre stata che con il mattone ci si guadagna sempre!

Non importa in che momento storico si trova il Paese, conta poco se si è in recessione o in un momento in cui l’economia va a gonfie vele, con o senza crisi: la convinzione popolare è sempre stata che comprando una casa non ci perdi mai!

In Italia la ricchezza è rappresentata per il 60 % dagli immobili. Da sempre per noi italiani l’immobile rappresenta il bene rifugio.

Ma è veramente così? Col mattone non si perde mai? La risposta giusta è… non proprio!

Spesso ho visto clienti perderci con il loro investimento immobiliare, molti si sono ritrovati con in mano un bene difficilmente rivendibile ad un prezzo sufficiente per recuperare quanto speso. Molti ci hanno perso e molto, quindi? Dove sta la verità?

Ecco la risposta corretta:

INVESTENDO NEL MATTONE NON CI PERDI MAI…..SE SAI COME FARLO!

Se lo fai con testa, con competenza, utilizzando i giusti accorgimenti allora è difficile perderci, anche in piena crisi; viceversa, improvvisandosi grande investitore, senza conoscenze di base, allora potresti perderci anche molto!

Ma, in ogni caso, che l’investimento immobiliare sia il più sicuro, lo si capisce anche dal comportamento delle banche, che come sappiamo tengono i fili dell’economia, basti pensare che arrivano a finanziarlo fino all’ 80%.

Sono partito da queste considerazioni per scrivere il mio primo e-book, un manuale per tutti quelli che vogliono investire nel mattone con budget limitati, quelli che fino ad oggi non pensavano di poterlo fare e che invece ora possono crearsi la propria opportunità.

Parlerò di come comprare al minor prezzo, come sfruttare al meglio le diverse tassazioni e le varie tipologie di acquisizione, tutto per creare un utile soddisfacente e in poco tempo.

Non è necessario essere ricchi per poter investire, ognuno può crearsi il suo spazio. Continua a seguirci, Il libro sarà disponibile da metà ottobre e sarà scaricabile dal sito.

#InvestimentiImmobiliariLowCost

 

 

Investire nell’immobiliare
IMU & TASI 2016, chi e come pagare

IMU & TASI 2016, chi e come pagare

Puntuale come sempre, anche per quest’anno è arrivato il momento di fare i conti con IMU e TASI, il 16 giugno, infatti, scatta il pagamento della prima rata di entrambe.

Sono soggetti al pagamento i possessori di abitazioni di lusso e di seconde case; è possibile scegliere se versare l’intero importo in un’unica soluzione o soltanto un acconto del 50%. In caso di acconto, il saldo va versato il 16/12/2016.

E’ possibile pagare tramite modello F24 o tramite bollettino postale, ecco alcune informazioni per la compilazione:

Utilizzando Il modello F24, reperibile presso uffici postali o banche, va compilata la sezione relativa a INU e TASI, indicando gli importi da pagare nella colonna “importi a debito da versare”. Altri dati da inserire sono:

  • il codice comune dove sono siti gli immobili, per Milano è F205
  • il numero degli immobili a cui si riferisce il pagamento
  • barrare se si tratta di acconto, saldo o ravvedimento
  • anno di riferimento

E’ possibile effettuare il pagamento anche online o affidandosi a intermediari fiscali abilitati.

Utilizzando invece il bollettino postale, va inserito il numero di conto, uguale per ogni comune italiano, ovvero n. 1008857615, indicando:

  • codice comune
  • importo dovuto
  • numero immobili a cui si riferisce
  • specifica se trattasi di acconto o saldo

18 rate non pagate e la banca si prende la tua casa, vi sembra giusto?

Il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok definitivo al decreto che dà la possibilità alle banche di vendere direttamente un immobile gravato da ipoteca nel caso di mancato pagamento di 18 rate, senza passare dal tribunale.

Con questa norma le banche eviteranno tutte le infinite e molto onerose procedure delle aste giudiziarie.

Gli aspetti principali di questa norma sono:

  • è facoltativa, il cliente non è obbligato ad accettarla, e andrà inserita in atto e per il cliente che decide di accettarla è previsto che sia assistito da un consulente che gli spieghi bene tutto ciò che comporta.
  • In caso di vendita all’asta dell’immobile la banca può trattenere per se solo la somma necessaria e a restituire al debitore l’esubero della vendita.
  • In caso che il ricavato della vendita sia inferiore a quanto dovuto, il debito si considera estinto.
  • C’è l’obbligo di informare bene il cliente di tutti gli aspetti contrattuali legati al mutuo, in modo da tutelare il consumatore.

Ovviamente questa norma ha fatto e sta facendo molto discutere, ecco le mie considerazioni:

  • È facoltativa, ma sappiamo come le banche siano molto persuasive quando vogliono. Facoltative lo sono anche certe assicurazioni che ti propongono quando chiedi un mutuo, ma se non le sottoscrivi spesso il tuo mutuo non viene concesso.
  • E’ sicuramente utile informare bene il cliente, ma poi chi informa chi sarà? Da chi è pagato? Farà realmente fa gli interessi del consumatore?
  • È positivo che nel caso il ricavato sia inferiore, il debito venga estinto; per molti proprietari il debito del mutuo è più alto del valore del proprio immobile e veramente converrebbe darlo alla banca e chiudere tutto.
  • Se la banca vende il tuo immobile e l’esubero del debito deve restituirtelo, che interesse avrà mai di realizzare il miglior prezzo? Cercherà di vendere il più in fretta possibile, al prezzo che serve a lei per rientrare dei suoi soldi.
  • È intuibile il vantaggio che ne trae la banca: meno costi da sostenere e tempi notevolmente più brevi per rientrare del debito, ma per il consumatore quali sono i vantaggi? Probabilmente sui mutui di qualche anno fa, con i prezzi molto più alti, per qualcuno sarebbe preferibile lasciare il proprio immobile alla banca, ma nella maggior parte dei casi, in poco tempo uno si potrebbe ritrovare a perdere tutto, senza che gli venga data la possibilità di rialzarsi e recuperare, 18 mesi non sono niente, a me questa norma sembra proprio l’ennesimo favore alle banche…
18 rate non pagate e la banca si prende la tua casa, vi sembra giusto?
Il nuovo APE, l’attestato di prestazione energetica

Il nuovo APE, l’attestato di prestazione energetica

L’Ape, l’attestato di prestazione energetica che viene utilizzato per determinare l’efficienza degli immobili, cambia volto. Dal 1° ottobre 2015 la nuova certificazione andrà a sostituire quella emanata con il Dm 26 giugno 2009. Vediamo quali sono le novità:

  1. APE UNICO: sarà introdotto un attestato di prestazione energetica unico semplificato riguardante tutto il territorio nazionale, con una metodologia di calcolo omogenea per la classificazione delle prestazioni energetiche. Le regioni si dovranno adeguare entro due anni. Verrà predisposto un sistema informativo comune per tutto il Paese (Siape), nel quale saranno raccolti tutti i dati relativi agli attestati di prestazione energetica affinché le regioni possano effettuare gli opportuni controlli.
  1. NUOVI CONTENUTI: Il nuovo attestato di prestazione energetica dovrà esprimere la prestazione energetica globale sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile. Sarà necessario specificare gli interventi da realizzare sull’edificio distinguendo tra interventi di ristrutturazione edilizia e interventi di riqualificazione energetica. La classe energetica dovrà essere determinata attraverso l’indice di prestazione energetica globale, espresso in energia primaria non rinnovabile. L’Ape dovrà contenere i consumi energetici non solo per il riscaldamento invernale, ma anche per le attività di rinfrescamento estivo e dovrà riportare le emissioni di anidride carbonica e l’energia esportata.
  1. NUOVE CLASSI ENERGETICHE: Il nuovo attestato di prestazione energetica comprenderà un maggior numero di classi energetiche. Si passerà, infatti, da sette a dieci: dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore).
  1. ANNUNCI IMMOBILIARI: sarà introdotto uno schema di annuncio di vendita e di locazione contenente informazioni uniformi sulla qualità energetica degli edifici. In tale schema saranno riportati anche gli indici di prestazione energetica parziali (come quello riferito all’involucro, quello globale e la relativa classe energetica corrispondente). Verranno poi inseriti simboli grafici per rendere più facile la comprensione anche a chi non è un tecnico.

Il nuovo Ape entrerà in vigore il 1° ottobre 2015, e sarà applicato a tutte le regioni e anche alle province autonome. SPAZIOURBANO ha a disposizione tecnici qualificati, convenzionati con noi, che a prezzi altamente concorrenziali sono in grado di fornirvi l’attestato in 24 ore dal sopralluogo, se volete vendere o affittare il vostro immobile e vi occorre l’attestato contattateci con fiducia.

 

Il mio giro per i padiglioni di EXPO 2015

L’EXPO è finalmente iniziato, tra le inevitabili polemiche e purtroppo gli scontri di chi come al solito non è d’accordo.  Anche noi di SPAZIOURBANO siamo andati a dare un’occhiata, ecco le mie impressioni.

Che dire, è tutto gigantesco: come dentro un grosso Luna Park, tra luci, musica, giochi di specchi, piccoli spettacoli e continue sorprese. Sembra di essere a Disneyland o in un gigantesco Centro Commerciale, visto che poi tutto è finalizzato alla vendita dei propri prodotti.

Nota negativa, non tutti i Padiglioni sono già aperti, alcuni sono incompleti, in altri, come quello dell’Italia ci trovi gli operai dentro che ancora lavorano. Come esci, di fianco ai maestosi e splendidi Padiglioni, troviamo spazzatura e avanzi di cantiere, non proprio il massimo.

Ma guardiamo le cose belle e iniziamo a dire che un giorno non basta! In un giorno si rischia di fare foto a destra e a sinistra come un turista giapponese impazzito senza capirci nulla. A livello architettonico sono strutture notevoli, creative, che lasciano a bocca aperta, ma poi se ci si sofferma su ogni padiglione, scopriamo che è veramente un piccolo viaggio in un angolo del mondo. E’ tutto interattivo: puoi ascoltare, guardare, toccare, annusare e ovviamente assaporare, però il gusto ha un prezzo a parte, non compreso nel biglietto! Non è neanche molto economico, se vogliamo vedere…

Si ha a disposizione ogni mezzo tecnologico: occhiali tridimensionali, schermi ovunque, nello stand della Slovacchia ti danno in dotazione pure un tablet per leggere tramite codice QR l’origine e la storia delle loro sculture. Il personale è giovane, accogliente, pronto a spiegare cosa rappresenta tutto ciò che vediamo. Uscendo da ogni Padiglione si vorrebbe prenotare subito una vacanza in quel paese!

Ma parliamo dell’Italia, il Padiglione Italia da fuori non mi piace granchè: questo cestino bianco a rete intrecciato che avvolge tutto, non mi dice nulla, o meglio confronto agli altri non spicca.  Dentro, però, è spettacolare: stanze completamente a specchio in cui scorrono immagini delle bellezze italiane, risalto ad aziende storiche del nostro paese; secondo me ci rappresenta bene: paese lavoratore, trainato da centinaia di piccole aziende, un’Italia con il gusto del bello. Peccato solo che alcune parti sono ancora chiuse e che come abbiamo detto in altre si passa davanti ad operai che lavorano…

Da vedere il Padiglione del Brasile, molto suggestivo, si cammina su una rete che rappresenta l’unione tra i popoli, tra vegetazione e suoni della Amazzonia, ovviamente è il preferito dai ragazzi.

Molto bello nel Padiglione Vaticano, un grosso tavolo interattivo, che rappresenta “il mettersi a tavola”, inteso come momento importante per tutte le famiglie, per condividere momenti di vita: cibo, lavoro, gioco, stare insieme ecc.. Appena un visitatore si mette a tavola, la tavola si anima e scorrono immagini di varie azioni che si fanno normalmente in quel luogo: tipo preparare il cibo, mangiare, giocare, fare lavori. All’arrivo di un altro visitatore accanto, le immagini interagiscono tra loro, scambiandosi  cose come segno di condivisione. Eccezionale!

Molto bella una stanza nel Padiglione della Spagna in cui si è letteralmente sommersi da piatti che ricoprono la stanza: pavimento, muri e soffitti. Piatti e luci ovunque!

Simpatica l’area Children, con percorsi di gioco interattivi, mai banali che incuriosiscono e attirano l’attenzione di tutti i bambini.

Ci sarebbero da dire ancora un sacco di cose, di bello c’è molto, non è per nulla pacchiano, come rischiava di esserlo, e sicuramente mai banale. Non è come andare al cinema, che guardi e basta, qui il visitatore è veramente protagonista, a me è piaciuto: promosso a pieni voti, andateci!

 

 

Il mio giro per i padiglioni di EXPO 2015
SPAZIOURBANO per L’EXPO 2015

SPAZIOURBANO per L’EXPO 2015

Tutto è pronto o quasi… Sta per iniziare l’evento mondiale! A Milano arriva l’EXPO e veramente arriva il mondo a Milano; Sono attesi oltre 20 MILIONI DI VISITATORI, parteciperanno oltre 140 Paesi: NUTRIRE IL PIANETA, ENERGIA PER LA VITA, questo è l’argomento.

Indubbiamente, il dibattito che nasce da questa esposizione mondiale è di vitale importanza: è possibile garantire cibo e acqua alla popolazione di tutto il mondo? Si può aumentare la sicurezza alimentare? Lo si può fare rispettando e tutelando il Pianeta su cui viviamo? Da quello che si legge sarà un percorso con il visitatore al centro, coinvolto nel dibattito, a cui verranno forniti strumenti utili per porsi domande, cercare risposte e magari responsabilizzarsi nel fare la propria parte nella vita di tutti i giorni con comportamenti e stili di vita sostenibili. Personalmente penso che sia un argomento interessante, appropriato per l’Italia ed è importante che tutto questo non sia solo un’esposizione di grandi opere architettoniche, ma che abbia anche contenuti tematici molto rilevanti.

E’ molto bello che coinvolga così tanti paesi, perché tutti dobbiamo fare la nostra parte per tutelare il nostro pianeta e a tutti deve essere garantito cibo e acqua.  Sulla produzione del cibo vedremo da una parte le tradizioni culturali dei vari paesi e dall’ altra il risultato dell’applicazione di nuove tecnologie. Insomma ci sarà tanto da vedere: mostre, eventi, dibattiti, non so se basterà un giorno per visitare tutto, ma io ci sarò e poi mi riprometto di raccontarvi tutto.

Sono contento per Milano, la mia città, che viva un evento così importante, sono convinto che nonostante le solite e inevitabili polemiche alla fine sarà pronta alla sfida e anche noi di SPAZIOURBANO vogliamo esserci! Ok, non nutriremo il Pianeta, ma nel nostro piccolo partecipiamo con ciò che sappiamo fare: infatti, visto la grandissima richiesta di Affitti per brevi periodi che ci sarà durante l’EXPO, ci siamo attrezzati per trovare e adibire alcuni appartamenti di nostri selezionati clienti anche per affitti settimanali. Abbiamo avuto già diverse richieste da italiani e molte da stranieri, alcuni siamo riusciti ad accontentarli, altri li accontenteremo, altri purtroppo non riusciremo, in quanto non abbiamo tutte queste disponibilità.

Il messaggio che voglio lasciare ai miei clienti è questo: L’EXPO a Milano è un’opportunità per tutti i cittadini, non solo per grandi aziende o grandi imprenditori, tutti ne possiamo trarre vantaggio e perché non approfittarne? Se avete un immobile sfitto, potreste offrirlo in affitto per brevi periodi, questo vi potrebbe garantire un’ottima rendita, seppur per un periodo limitato. Passato l’EXPO poi si vedrà che fare dell’immobile, ma per ora perché non cavalcare l’onda? I Visitatori di EXPO saranno sicuramente clienti che pagano e se il prezzo sarà adeguato non faranno storie. Se vi servisse un aiuto SPAZIOURBANO c’è, pronto a gestire al meglio l’immobile, garantendovi che tutto vada per il meglio , con la consueta attenzione e professionalità. E per voi Visitatori che venite a Milano, se vi servisse una sistemazione temporanea ricordatevi che oltre alle solite strutture c’è anche SPAZIOURBANO.

Come scegliere l’agente immobiliare giusto?

Vendere casa è una delle scelte più importanti e difficili che solitamente nel corso della vita prima o poi bisogna affrontare. E’ necessario farlo con molta attenzione per fa sì che tutto proceda per il meglio.  Commettere errori potrebbe rivelarsi, oltre che un grande stress, anche molto pericoloso. Quindi, per evitare ciò, è consigliabile partire col piede giusto, ovvero con la scelta del professionista a cui affidarsi.

Ma come si sceglie l’Agente Immobiliare giusto? Ecco i miei consigli, io lo sceglierei così:

  • Il passaparola. Come prima cosa, mi fiderei del passaparola: se amici e/o conoscenti hanno avuto modo di lavorare con questo agente e tutto è andato liscio è sicuramente già un buon punto di partenza, almeno c’è un precedente positivo;
  • L’ufficio. Guarderei dov’è posizionata l’agenzia. E’ vero che ormai con internet le case si possono vendere ovunque, ma vorrei vedere dove è il negozio e come è curato. Il negozio è il vero biglietto da visita dell’agente immobiliare, da lì si possono intuire molte cose. Un negozio sporco, poco curato, disordinato, vecchio, in una viuzza anonima e difficile da trovare, di certo non mi farebbe pensare ad un agente attento, scrupoloso, organizzato. Il mio agente ideale dovrebbe avere un negozio pulito, organizzato, accogliente, un ambiente che metta tranquillità e sicurezza.
  • Come opera. Vorrei sapere come lavora, sapere come intende vendere il mio immobile, che tipo di pubblicità pensa di utilizzare. Mi fa un paio di foto col cellulare e mi butta su internet un annuncio nel calderone o conosce vari strumenti di marketing, utilizza diversi canali, cura la promozione del mio immobile e ne monitorizza l’andamento? Diversifica le promozioni pubblicitarie in base alla casa e alla zona?
  • La competenza. Secondo me questo è un punto importante. Vedo troppi venditori che hanno imparato a parlare bene, che sono molto attenti al nodo della cravatta e al gel sui capelli, ma poi ogni cosa che gli viene chiesta sulla compravendita, devono chiedere al titolare. Ma dico io, come fai a non aver imparato una legge, una tassazione, nulla che riguarda gli aspetti economici, legali e fiscali di quello che vai a vendere? Oltretutto di un titolare che ti manda così allo sbaraglio, penserei sicuramente male;
  • La reperibilità. Spesso gli agenti sono irreperibili, sempre di corsa tra un appuntamento e l’altro, non hanno tempo neanche di una telefonata o sms. Sono più bravi degli altri ad essere così pieni di appuntamenti o sono semplicemente meno organizzati? Per me un buon agente deve trovare il giusto tempo da dedicare a tutti i suoi clienti, non posso lasciare un cliente per troppo tempo nell’angoscia di una mia risposta, perché ho da fare…
  • La prima impressione. Secondo me è importantissima. A volte non ci si fida troppo della prima impressione. Spesso sento dire dai clienti che si sono affidati ad un agente di cui inizialmente non avevano avuto una buona impressione, per poi rendersi conto che ci avevano visto giusto! Devo dire la verità, spesso succede anche a me, ed è una cosa molto fastidiosa. Almeno se all’inizio ti era piaciuto, avrai meno rimpianti nell’esserti fidato…

Ecco, io lo sceglierei così il mio agente di fiducia, e tu come faresti? Sarei curioso di sentire un po’ di pareri…

 

Come scegliere l’agente immobiliare giusto?

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