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ENNATIPO 5, L’OSSERVATORE

ENNATIPO 5, L’OSSERVATORE

Enneatipo 5, il saggio, l’osservatore, aggiungete qualunque caratteristica similare tanto andrà bene. Con questo profilo lasciamo l’area “di pancia” per entrare in quella intellettuale, di testa.

Chi vi appartiene è orientato al sostegno e alla direzione, vuole imparare e comprendere il funzionamento e l’essenza delle cose e della vita. Il suo valore essenziale è un mondo vero e trasparente, ama esplorare e conoscere, ha intuizioni brillanti e ama vivere nella verità. Tende a farsi assorbire da ciò che cattura il suo interesse, è originale, giocoso e paziente.

Il 5 ama molto la sua privacy, non gli sfugge nulla di quanto accade fuori; sono sempre informati di tutti e di tutto, a loro piace sapere in anticipo ciò che accadrà, perché colgono negli eventi della vita un significato segreto. Lentamente sviluppano dentro la perla più preziosa. Generalmente hanno un’indole tranquilla, sono gentili e di buona educazione, profondi ed intensi, intuitivi e curiosi, introversi e buon osservatori; frase tipo nella loro testa: “se appaio cerebrale e freddo, non è perché non sono dotato di sensibilità, anzi, ne ho da vendere, ma è solo perché mi voglio proteggere”. E ancora: “Mi piacerebbe appropriarmi delle chiavi del Sapere più profondo e per fare questo mi dedico a raccogliere informazioni. Sono molto preparato intellettualmente, anche se poi non mi sento mai abbastanza competente, e per questo mi colpevolizzo. Mi identifico con quello che conosco, non con i miei sentimenti, pianifico tutto per non sentirmi vulnerabile”.

Il tipo 5 nella fase bassa ha bisogno di isolarsi e nascondersi. Teme che non troverà mai un posto nel mondo o con le persone, è molto instabile, impulsivo e impaurito dalle aggressioni, allontana e respinge tutti gli attaccamenti sociali e rifiuta l’aiuto. Si sente un alieno, assediato e senza difese, sopraffatto da tutto, in una vita senza senso e senza aspettative. E’ ossessionato e spaventato da percezioni distorte, fobie e fantasie nere.  “Accumulare conoscenza, è il mio modo di stare lontano dal timore di sentirmi svuotato. Le mie elaborazioni le faccio in solitudine e riducendo al minimo i contatti con gli altri dai quali non voglio sentirmi invaso perché i miei spazi privati, per me, sono vitali”.

Siamo al cospetto di un buon ascoltatore, che non si lascia condizionare dalle altrui opinioni.

Il suo motto: “Vorrei che gli altri sentissero la mia forza e vendicarmi nei confronti di chi mi ha fatto sentire piccolo ed insignificante”. Ha la passione avarizia, nei suoi confronti, avarizia intellettuale; si tratta comunque di una forma di difesa che nasce dal non voler dipendere da nessuno e dal voler provvedere da solo alle proprie necessità e forse perché ha subito delle separazioni traumatiche da bambino. Un altro problema è che può perdere il contatto con la realtà e mancare di pianificazioni costruttive.

Se sono in perfomance vivono il mondo esterno con slancio, passione e senza paure e sono capaci di esprimere le loro opinioni agli altri, di giovare sia a loro che al prossimo facendo dono della conoscenza.

PER ANDARE D’ACCORDO CON ME:

  • Devi essere indipendente e non invadente;
  • Devi dirmi che con te sono al sicuro;
  • Parlami in modo schietto e conciso;
  • Lasciami i miei spazi per poter elaborare i miei pensieri e i miei sentimenti;
  • Tieni presente che se ti sembro indifferente, distante o scostante, può essere che io mi senta a disagio;
  • Fammi sentire accettato, ma non esagerare, potrei dubitare della tua sincerità;
  • Se mi innervosisco quando devo ripetere le cose, è perché è già stato uno sforzo per me tirare fuori quello che penso;
  • Aiutami ad evitare quello che odio di più: feste, musica a tutto volume, emozioni eccessive ed intrusioni nella mia privacy;
  • Non venirmi addosso come un bulldozer;
  • Rispetta il mio bisogno di isolarmi un po’.

Caratteristiche:

  • preferisco prendere piuttosto che dare;
  • sono un buon osservatore;
  • amo la logica;
  • sono indipendente, solitario ed introverso;
  • i drammi sono affari da persone inferiori;
  • non ho bisogno di nessuno;
  • non mi piace avere troppa gente tra i piedi;
  • nascondo agli altri il mio sentire;
  • mi piace tenere le amicizie separate tra loro;
  • credo che gli altri siano un po’ stupidi ed ottusi, perche’ non sanno quello che io so.

Consigli:

E’ difficile darti consigli, per farlo dovrei sottostare al gioco dell’ostrica e mettere davanti alla fessurina dei granelli di idee, dei chicchi di suggerimenti mascherati da sabbia oceanica. Lasciami dire però una cosa: la conoscenza, quella vera, non sempre passa attraverso i meandri cerebrali e le attivazioni neuronali, spesso è molto più istintiva ed immediata di quanto tu possa credere: “L’uomo solo è in compagnia del diavolo”. I Tipi Cinque credono che per sopravvivere ci si debba proteggere da un mondo che chiede troppo e dà troppo poco. Di conseguenza i Cinque cercano l’auto-sufficienza e chiedono poco, sono analitici, pensierosi e riservati ma possono anche essere parchi nel dare, distaccati emotivamente ed eccessivamente preoccupati per la loro privacy.

Dove va l’attenzione:

L’attenzione dei Cinque va all’esterno, all’osservazione e scansione del mondo, al pensare e al compartimentare, al distacco allo scopo di ridurre le emozioni, all’essere indipendenti e al non essere invasi nel proprio spazio.

Le forze da cui attingere, per cui i 5 sono top: l’essere studiosi, ricercatori, dotti, distaccati e scevri di emozioni, calmi nelle crisi, rispettosi, riservati nelle confidenze, apprezzano la frugalità e la semplicità, affidabili ed ascetici.

Aree di sviluppo:

Le aree dove i Cinque devono portare consapevolezza allo scopo di migliorare se stessi passano per il distacco fisico ed emotivo usato come strategia difensiva, l’eccesso intellettivo, l’isolamento, il dare troppo peso al pensiero, l’essere freddi e trattenuti. Può essere un distacco fisico dalle altre persone ma anche un “ritiro” nella propria mente per distaccarsi dalle proprie emozioni. I Cinque usano il Distacco per evitare di sentire il vuoto interiore e per mantenere la propria immagine del sé di essere dotto e ben informato. La raccolta di informazioni diventa un modo di creare sicurezza e valore personale, inoltre, l’eccessiva enfasi data all’intelletto previene i Cinque dall’entrare in contatto con la forza vitale del proprio corpo ed il supporto proveniente dalle relazioni con gli altri.

A seguito della loro focalizzazione sull’acquisire sempre maggiore conoscenza, i Cinque sono spesso studiosi o tecnici esperti dotati di acuta perspicacia e abilità analitiche. Necessitano di spazi propri e privacy perché spesso avvertono il mondo e le persone come elementi intrusivi. Il distacco dagli altri e dalle proprie pulsioni emotive, crea nei Cinque un senso di libertà personale ma può anche portare alla solitudine. I Cinque per crescere devono apprendere a bilanciare la loro tendenza al ritirarsi o trattenersi, andando verso gli altri anche se questo può significare uscire dalla propria area di confort ed entrare in conflitto.

E’ un profilo a me vicino. Come già enunciato, dopo uno studio profondo su me stesso, dopo confronti con professionisti, dopo aver “vissuto insieme” a loro molti momenti d’aula, il mio enneatipo è il numero 6 con ala in 5. Nell’ultimo blog riepilogativo, terminata la disamina del numero 9, andremo ad analizzare le ali dei vari profili e non solo, le tendenze in fase di stress e di forza di ogni enneatipo, capiremo insieme perché il numero 5, ad esempio, in fase di performance tende a caratteristiche del numero 8 e in fase di stress al numero 7. Questa la ragione per cui spesso si fatica a riconoscersi, tutti abbiamo qualcosa di tutto, indoli differenti in base al momento di vita, ma la base resta.

Davide Bosisio

Passato, presente e futuro. L’azienda cresce !

Un articolo introspettivo e di analisi per dare senso all’immagine che lo introduce e perché a me riescono le sane riflessioni mentre faccio, mentre parlo o scrivo. E’ utile a mio avviso pensare per riorganizzare le idee e predisporsi ai cambiamenti.

La nostra piccola e grande azienda cresce, come ha esplicitato il mio socio Daniele Modugno, Spaziourbano ha inserito un nuovo profilo e, quando accadono questi eventi significa solo due cose:

  • La nostra realtà ha appeal;
  • La nostra realtà si arricchisce di una nuova professionalità e personalità mancante.

Tutto positivo !!!

 

 

Però ospitare nuove risorse è una grande responsabilità, serve accoglierla nei giusti modi, serve offrirgli supporto, serve donargli strumenti di lavoro, serve in una parola dare lei Tempo.

In passato ho lavorato in realtà in cui ho ricoperto la carica di direttore del personale e mi ero abituato a vivere la mia routine per dare ad altri il mio tempo. Confronti, colloqui individuali, analisi dei numeri, staffing team agenzie, ricerca profili e colloqui di selezione,  formazione. Poi ho scelto d’intraprendere un percorso completamente diverso, lavorare per me e diventare piccolo imprenditore, oltre che operativo, abbandonando la sfera di gestione delle risorse perché concentrato solo su di un’unica risorsa, me stesso.

Non posso però negare che la mia attitudine principale è quella d’essere supportivo e di legame tra l’essere ed il fare. Mi riesce naturale. Presa coscienza di questo, ho iniziato a ripassare i miei appunti dei corsi di cui ho beneficiato in passato, fatto memoria di azioni di successo volte al potenziamento delle abilità del singolo e soprattutto di tutti gli sbagli che ho compiuto.

Udite udite: sono convinto che si impara molto più dai propri errori che da un corso formativo. La formazione, la vita stessa ci porta ad avere e riconoscere gli elementi che ci serviranno per fare il nostro mestiere ma non ce né come applicarli, sul campo. La teoria e la filosofia sono strumenti potentissimi che permettono la riflessione consapevole ma il campo, la realtà, sono un’altra cosa.

Vi faccio un esempio che esula dal lavoro ma ne è affine totalmente.

Seguo un corso di difesa personale da qualche anno e apprendere e memorizzare le tecniche di disarmo o di difesa non è semplice come osservarlo. Voglio dire che guardare aiuta a farsi un’idea ma quando poi ti trovi un avversario che vuole colpirti, bè, cambia! La tensione di un confronto tende a farti perdere concentrazione, equilibrio e lucidità. Come fare dunque? L’unica medicina è usare i propri sbagli  per lavorare su di essi e diventare più bravi. Provare e riprovare fino a quando non si trova la consapevolezza di se poi tutto diventa automatico.

Ecco perché in questo periodo sto riflettendo, devo riordinare le idee e ritrovare i miei vecchi errori per evitare di riproporli. Penso che pensare in questa direzione sia già di per sé un passo verso il miglioramento.

 

 

Molti tendono ad amplificare le proprie doti mentre io ad analizzare i miei lati oscuri e rapportarli ai pregi, sono una persona introversa ma coriacea, passionale ma impaziente, affidabile ma manipolabile. Preferisco che un errore gravi su di me e non arrechi danno ad altri, quando questo accade mi mortifica e modifica il mio IO naturale, perdo le mie certezze.

Allora, consapevole di questo, delle responsabilità di gestire nuove risorse, mi preparo e colgo l’occasione di dare il mio personale benvenuto a Carlo Sciacca in questo modo, nell’unico che esiste, dando a lui la giusta importanza e rilevanza.

Benvenuto Carlo !!!

 

Davide Bosisio

Passato, presente e futuro. L’azienda cresce !

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