fbpx

Tag Archives: enneagramma

L’ENNEAGRAMMA, APPROFONDIMENTI E CONCLUSIONI

L’ENNEAGRAMMA, APPROFONDIMENTI E CONCLUSIONI

Eccoci arrivati alla fine di questo percorso che, con quest’ultimo documento, auspico se ne comprenda l’importanza, soprattutto la complessità dei rapporti interpersonali, di come sia fondamentale un approccio sempre volto alla comprensione e al rispetto del prossimo perché non possiamo sapere cosa quella persona abbia vissuto, come stia.

L’enneagramma ci insegna a vivere la nostra unicità con coraggio, fiducia e consapevolezza di ciò che siamo con i nostri talenti da sviluppare e i nostri automatismi da controllare.

Questo meraviglioso strumento di introspezione ci aiuta a comprendere che nella vita la staticità porta ad incagliarsi nei propri vizi e non ci consente di evolvere portando alla luce il meglio di noi. La vita è movimento, è cambiamento continuo e così noi, se vogliamo vivere davvero una vita piena, appagante e consapevole, dobbiamo muoverci all’interno della nostra configurazione, andando ad arricchire la nostra Base con i talenti e alcune caratteristiche delle Basi con cui siamo connessi. Mentre la Base non cambia mai, la configurazione è in continua evoluzione a seconda delle esperienze di vita, delle crisi, delle motivazioni e dei successi della persona.

A tal proposito, dopo aver studiato ogni enneatipo, analizziamo perché uno specifico profilo abbia riflessi differenti da persona a persona.

Partiamo dai 10 fondamenti dell’essere umano:

  • 1°: Il problem solving dipende dal problem setting (comprensione che il disagio sia un problema) il quale, a sua volta, è condizionato dalla cultura di una persona, caratterizzata da metafore, categorie cognitive e analogie;
  • 2°: Non è facile, se non impossibile, separare i dati oggettivi dalle nostre interpretazioni soggettive. C’è una stretta correlazione fra ciò che interpretiamo e la nostra personalità;
  • 3°: La metafora è un metodo di percepire, classificare e valutare la realtà oggettiva;
  • 4°: La prima funzione della cultura è quella di “mediazione”, serve a mediare l’interazione dell’individuo con il suo ambiente organizzativo e sociale;
  • 5°: La seconda funzione della cultura è quella del “sense making” ovvero aiuta la persona a dare un senso alla sua esistenza nelle differenti sfaccettature;
  • 6°: La terza funzione della cultura è quella di costruire principi e valori dell’individuo;
  • 7°: Quando incontriamo una cultura diversa dalla nostra ci troviamo ad un bivio. Possiamo negarla, passando dallo smarrimento al disprezzo oppure riconoscerla passando dallo stupore al rispetto;
  • 8°: L’intolleranza radicale comporta la negazione o il discredito della cultura dell’altro; il disprezzo dell’altro e, se possibile, il suo annientamento;
  • 9°: La persona consapevole, democratica e aperta sa che il suo non è l’unico punto di vista e si apre ad altrui vedute;
  • 10°: Le esperienze dalla nascita, inconscio-subconscio-conscio.

Questo schemino per creare un percorso che cerchi di trasmettere la serietà dell’argomento, la sua profondità. Il paradosso è che non potremo mai conoscere bene gli altri finché non conosciamo bene noi stessi e, al tempo stesso, non potremo conoscere bene noi stessi finché non conosciamo gli altri. Per risolvere questo apparente circolo vizioso basti sapere che conoscere noi stessi e gli altri, sono le due facce della stessa moneta, la comprensione della natura umana. I Sufi (popolazione che viveva nei deserti con una lunga tunica e un secchiello per l’acqua, nella loro lingua significa “i puri”) erano dell’opinione che gli uomini vengano distrutti dalle loro qualità, perché si identificano eccessivamente con ciò che sanno fare bene. In pratica le qualità si possono trasformare in limiti e, quando si sopravvalutano, si gioca una partita sul terreno più congeniale e di conseguenza si tende a rafforzare l’immagine di sé, che sia la migliore, ponendosi con atteggiamenti di superiorità. Questa è un’illusione.

Studiosi ben più bravi e preparati di me, ritengono che l’associazione a questo o quel enneatipo nasce dalle esperienze vissute in tenera età. Ferite. C’è chi ritiene da neonati, chi entro i primi 5 anni e via, ma è poco importante. Lo è assai di più capire che noi siamo quello che la vita ci ha dato, soprattutto quelle che sono state le relazioni con le figure dominanti, l’educazione ricevuta. Tutto questo plasma il nostro IO e trasmette ad esso un insegnamento: come tutelarsi. In questa fase intendo traferire che nascono, rimangono, delle ferite caratteriali che innescano una reazione a tutela. Da qui scattano le paure e visioni di sé di ogni enneatipo.

Per cui un tipo 1 eviterà la collera, il 2 aver bisogno d’altri, il 3 di fallire, il 4 d’essere ordinario, il 5 di trovarsi inadeguato, il 6 di trasgredire, il 7 di soffrire, l’8 di mostrarsi debole ed il 9 di trovarsi in conflitto.

Nascono dunque le tre aree fondamentali, meglio definite centri, che raggruppano gli enneatipi:

  • Istintivi (8,9,1);
  • Emotivi (2,3,4);
  • Razionali (5,6,7).

I tre centri hanno funzioni ben distinte e complementari, ideale utilizzarli tutti, impiegando ognuno nelle circostanze congeniali, tuttavia tendiamo a preferirne uno.

Il centro istintivo cerca di base di preservare “l’essere”, di garantire sicurezza e sopravvivenza, fisica e psicologica.  E’ il luogo dell’energia e dell’azione, dove viene accettato il cambiamento o viene opposta resistenza. E’ anche centro di creatività nell’agire e nella sensualità, della spontaneità.

Il centro emotivo è il luogo dell’affettività, dei desideri e delle relazioni. Al centro emotivo interessa soprattutto il presente.

Il centro mentale cerca invece di dare un senso a sé stesso e al mondo. Per raggiungere l’obiettivo fa ricorso sia all’analisi logica, ragionamento, sia all’immaginazione e studio di differenti possibilità e prospettive. Proiettato al futuro.

Detto ciò, metto in risalto una domanda che feci quando partecipai alle lezioni sull’enneagramma:

“perché persone associate allo stesso profilo sono diverse?”

La risposta ce la siamo data nei paragrafi precedenti, dove siamo nati, con chi siamo cresciuti, quale educazione, cultura, tutto determina un IO unico ed inimitabile. Ma con paure comuni e modi di rigettarle in ragion della propria intelligenza, faccio riferimento all’asticella. Se riesco a farvi immaginare un contenitore rettangolare posto in verticale, da 0 a 10 la dimensione, dove 5 è la media. Bene, diciamo che la gran parte delle persone è posizionata sul valore 5, chi si distingue ed eccelle, cresce, và verso il 10, al contrario chi regredisce.

Ma per rispondere alla mia vecchia domanda non è sufficiente questa risposta, è utile sapere che ogni enneatipo ha interferenza dall’enneatipo vicino. Si chiamano ali.

C’è chi sostiene che siano ambedue influenti, a me dissero che certamente un influsso ci sia ma che una è ala di pollo e l’altra d’aquila. Per cui un tipo 6 con influenza maggiore in 5 sarà diverso da chi con influenza in 7 ma, importantissimo, le ali non cambiano il nostro enneatipo ma gli aggiungono qualità addizionali. Perché delle ali dunque? E’ dovuto al fatto che stare totalmente all’interno del nostro enneatipo di base genera una pressione intollerabile, pertanto “uscire” un poco dalla nostra personalità rappresenta un mezzo per allentare la tensione del nostro Tipo.

Ecco, capite perché il genere umano è complessissimo e vive tutta questa complessità con naturalezza? Perché parte di esso.

Vediamole queste ali e influenze su ogni enneatipo:

Tipo uno

Uno con ala Due: E’ più affettuoso del tipo puro, disponibile, attento alle esigenze del prossimo, mettendo a disposizione degli altri le proprie risorse.

Uno con ala Nove: Rispetto al tipo puro è più freddo, obiettivo, ha un atteggiamento distaccato e una ridotta emotività.

Tipo due

Due con ala Uno: E’ più idealista, obiettivo, ha una personalità caratterizzata di profondi principi morali. Questa personalità va incontro alle esigenze degli altri in modo meno manipolatorio del tipo puro.

Due con ala Tre: E’ più ambizioso, estroverso e valorizza concretamente la sua propensione e capacità di andare incontro al prossimo. E’ dotato di fascino e abilità comunicativa.

Tipo tre

Tre con ala Due: Rispetto al tipo puro è più affettuoso, disponibile, affascinante. Ha spiccate qualità sociali, incoraggia e trasmette fiducia.

Tre con ala Quattro: Rispetto al tipo puro si rende più capace di usare la sua creatività ed immaginazione. L’attitudine all’introspezione del quattro viene moderata dalla pragmaticità del tre.

Tipo quattro

Quattro con ala Tre: Rispetto al tipo puro è più ambizioso e sicuro di sé. La tendenza alla depressione del tipo quattro è mitigata, si nota una certa concretezza nel realizzare le proprie aspirazioni artistiche e creative.

Quattro con ala Cinque: in questa personalità l’introversione e l’originalità si rafforzano. La gestione dei sentimenti può essere conflittuale, poiché sono vissuti in modo intenso dal quattro e tenuti a distanza dal cinque.

Tipo cinque

Cinque con ala Quattro: in questa personalità si uniscono rigore intellettuale, creatività , sensibilità. Può essere una persona colta ed interessante.

Cinque con ala Sei: Se il cinque è indipendente, il tipo sei può mitigarlo con la sua fedeltà e lealtà. Questo cinque “fedele” corre il rischio di assumersi la responsabilità degli altri.

Tipo sei

Sei con ala Cinque: Questa personalità è caratterizzata dalla tendenza ad osservare gli altri (tipo sei) e dalla curiosità intellettuale (tipo cinque).

Sei con ala Sette: Più concreto rispetto al precedente e più estroverso, si lascia coinvolgere in diverse attività piacevoli. Può essere impulsivo.

Tipo sette

Sette con ala Sei: Ha maggior senso della realtà rispetto al tipo puro (per effetto del tipo sei). Comunica gradevolezza ed ottimismo.

Sette con ala Otto: Trasmette energia, grinta e vitalità. Tende a sapere quello che vuole.

Tipo otto

Otto con ala Sette: E’ una personalità avventurosa e forte. Assume l’iniziative spesso importanti e gestisce parecchi impegni contemporaneamente. Può essere egocentrico.

Otto con ala Nove: E’ più comprensivo e pacato: l’aggressività del tipo base è placata. Il risultato è maggior equilibrio nella personalità.

Tipo nove

Nove con ala Otto: Denota una certa propensione a stemperare i conflitti, facendo intuire una personalità interiormente determinata.

Nove con ala Uno: E’ caratterizzato da rigore morale, pacatezza e buon senso. E’ fortemente controllato dal punto di vista emotivo.

Finito? E no, un altro aspetto essenziale da introitare sono gli sviluppi di ogni enneatipo quando in fase di stress e quando a riposo, cioè, quando un enneatipo è in fase di stress significa che tende ad essere la parte oscura di altro profilo e parte positiva quando a riposo, quando in pace con se stesso.

Per cui, ogni enneatipo possiede un punto di tranquillità interiore, definita con la parola: riposo, e un punto di irrequietezza, disequilibrio, definito con la parola: stress. Le persone possono individuare i propri momenti di serenità e le proprie deviazioni avvalendosi di queste due variabili al proprio enneatipo.

Durante un periodo di stress il soggetto si sposta in direzione della freccia acquisendo le negatività dell’Enneatipo che incontra. Il punto di riposo (o consolazione) mette in evidenza la qualità  dell’Enneatipo, il punto caratteriale verso cui gli esseri umani dovrebbero tendere durante la propria crescita.

Tipo Uno

Stress in quattro.

Se la crescita personale è minacciata, cambia la propria strategia dirigendosi verso il tipo quattro prendendone i lati negativi: diventa malinconico e tende alla depressione; pensa che non ci sia nessuno capace di capirlo veramente. Si chiude in un atteggiamento depressivo, perdendo la capacità di individuare soluzioni. Questa è una fase estremamente intensa per il perfezionista, in quanto prende contatto con le proprie emozioni ma negativamente.

Riposo in sette.

Quando il tipo uno va in fase di riposo riesce finalmente ad abbandonare la propria compulsione a fare tutto secondo le regole, godendosi la libertà di sperimentare la vita. La loro tendenza ad essere i “primi della classe” li porta a capire che sono ancora “in viaggio”.

Tipo Due

Stress in otto.

Se si sentono usati e rifiutati per troppo tempo, si dirigono verso l’otto, assumendo un atteggiamento duro. La propria rabbia si esprime tramite atteggiamenti aggressivi. Un tipo due può subire per molto tempo ma, quando il limite è stato raggiunto diventano estremamente pericolosi in quanto sanno dove colpire per fare male.

Riposo in quattro.

In questa fase il tipo due abbandona la propria compulsione a tendere una rete di relazioni e comincia ad essere più riflessivo; acquisendo le doti del quattro diventa più analitico.

Tipo Tre

Stress in nove.

Il successo non viene raggiunto, nonostante tutto ciò che si è costruito. A questo punto il tipo tre si dirige verso il tipo nove acquisendone i lati negativi. Tende a divenire pigro perdendo la sua proverbiale azione in quanto ha paura di ottenere ulteriori fallimenti. In questa modalità non raggiunge nessun obiettivo. A questo punto tutto l’odio, che generalmente prova verso i suoi rivali, lo rivolge verso se stesso.

Riposo in sei.

In questa fase il tipo tre migliora i rapporti con gli altri rinunciando alla compulsione ad apparire. Inoltre, entra maggiormente in contatto con la propria sfera emotiva. Il tipo tre ha la tendenza a scaricare l’altro (partner, socio in affari o amico) quando rischia il fallimento. I lati positivi del sei lo fanno diventare fedele e impegnato.

Tipo Quattro

Stress in due.

La reale o potenziale perdita di una persona amata può indirizzare il quattro verso il due. Questo lo porta a creare dipendenze nei suoi confronti comportandosi come un altruista. Adotta strategie per rendersi necessario, ma quando si instaura un rapporto di dipendenza, tende ad allontanare la “vittima”.

Riposo in uno.

Tende a divenire più disciplinato e centrato nel presente sviluppando un pizzico di concretezza che normalmente gli manca. In fase di riposo tende a mettere in pratica le proprie idee. Segue meno l’istinto e analizza le proprie fantasie sotto una luce critica. Questo processo di autocritica viene fatto in maniera costruttiva e permette di migliorare la stima di sé.

Tipo Cinque

Stress in sette.

Quando l’eremita esaurisce tutte le proprie risorse attinge a quelle negative del sette. Stacca completamente il contatto con la realtà perdendosi nella pianificazione di numerose attività. Diviene attivo ma in maniera non costruttiva, stordendosi in divertimenti, attività e piaceri eccessivi.

Riposo in otto.

In questa fase l’eremita assorbe le risorse positive dell’otto ovvero l’espressione della potenza, abbandona la teoria e passa all’azione. Avviene un’inversione, dal ricevere passa al dare. Prende contatto con la realtà che dal puro atteggiamento mentale passa al concreto.

Tipo Sei

Stress in tre.

Se un sei pensa di essere manipolato o riceve una grossa delusione, si dirige verso il tre: le paure lo fanno divenire servile e falso. Se avverte che il pericolo aumenta può tradire tutto e tutti celando la propria dote migliore che è la lealtà. Colma il proprio complesso di inferiorità sentendosi superiore divenendo un piccolo tiranno arrogante.

Riposo in nove.

In questa fase riesce a rapportarsi meglio con gli altri e vede le situazioni da angolazioni differenti rispetto alla sola negativa. Riesce a vivere la vita più serenamente e a fidarsi degli altri.

Tipo Sette

Stress in uno.

Se tutte le proprie risorse, per evitare il blocco, si esauriscono e non sono più efficaci, si dirige verso la compulsione dell’uno divenendo intollerante, permaloso e critico nei confronti di chi la pensa diversamente.

Riposo in cinque.

In questo cambio di strategia riesce ad andare nel proprio intimo, affrontando i propri incubi, riuscendo a capire che fuori vi sono false consolazioni mentre dentro sé vi è serenità. Questo gli consente di divenire più obiettivo e introspettivo prendendo consapevolezza e accettazione sull’aspetto duale della vita: felicità e tristezza, bontà e cattiveria, eventi fausti ed infausti.

Tipo Otto

Stress in cinque.

Se la paura di perdere il controllo si intensifica si dirige verso i lati negativi del cinque, cominciando a pensare a tutte le persone che ha colpito e ad eventuali ritorsioni da parte di queste. Perde la sua proverbiale forza e vede nemici ovunque.

Riposo in due.

Il lato positivo del due, riesce a placare la propria sete di potere portando allo scoperto il proprio lato tenero. In questa fase cerca di aiutare il prossimo. Riesce a capire che è importante sia essere padroni che servitori.

Tipo Nove

Stress in sei.

Se esaurisce le proprie risorse si dirige verso i lati negativi del sei aumentando la propria proverbiale pigrizia e affidandosi ad una persona autoritaria che gli dica esattamente cosa fare. Il tipo nove non ha meccanismi di difesa e ne compensa la mancanza aumentando la propria indolenza.

Riposo in tre.

In questa fase diviene più energico, costruttivo e produttivo, riuscendo a mettere meglio a fuoco situazioni ed obiettivi. Infatti riesce ad eseguire un gran numero di cose in breve tempo. Acquista fiducia in se stesso prendendo in mano la propria vita evitando di affidarsi agli altri. Attività e voglia di aiutare il prossimo si uniscono risvegliando in lui capacità innate ed energie sopite.

Non so se sono riuscito a mostrare bene le sfumature, ma l’intento è far capire come sia difficile fare analisi su sé stessi visto questi intrecci: chi siamo, le ali, dove tendiamo e in quali fasi.

Provateci, io personalmente ho fatto in passato errori perché non ho alzato l’asticella, ho ferito e fatto del male ad una persona che per me è stata, è e sarà sempre importante, perché? Perché nell’ambiguità sono andato in stress e, da buon enneatipo 6, sono sprofondato nei meandri negativi del profilo 3. Ne sono pentito ma, la cosa divina che tutti abbiamo, è la capacità di dirselo, di migliorare, di vedere il male e lasciarlo là, non cancellarlo, lasciarlo là, osservarlo per evitare si riproponga. E vedete, non serve capire le cause che portarono all’errore, questo è un tranello, la realtà è che non compresi l’emotività altrui cercando di preservare la mia. Questa consapevolezza non è farina del mio sacco ovviamente, da sola per lo meno, sono stato ispirato da un’intelligenza emotiva più alta, la N.1.

Chiudiamo questo lavoro con qualcosa di più frivolo, attraente.

Fermo restando che devo fidarmi di studi d’altri, voglio aiutarvi oltremodo a leggere i vari tipi con l’associazione a figure famose.

Tipo 1

Tipo 2

Tipo 3

Tipo 4

Tipo 5

Tipo 6

Tipo 7

Tipo 8

Tipo 9

 

Spero che chiunque abbia letto tutti blog, dal N 1 fino a questo conclusivo, abbia attinto qualcosa, qualcosa di utile, qualcosa su cui lavorare perché non esiste cosa più bella di capire chi si è e quale sia il nostro posto nel mondo oltre che essere compresi, a chi non piace, soprattutto l’ultima?

Se si ragionasse così su scala mondiale, la nostra società sarebbe migliore.

Vi lascio con un video, a mio avviso molto bello, un video con cui giocare prima di vederne il finale. Tu, cosa faresti al posto di quel ragazzo che è giunto in ritardo alla lezione?

Rosso o verde?

 

Buona riflessione e rispetto a tutti !

 

DAVIDE BOSISIO

ENNEATIPO 9, IL MEDIATORE

Con questo blog si conclude il percorso di conoscenza specifica donata ad ogni profilo della torta chiamata enneagramma. Ricordo che la prossima settimana verrà redatto il documento conclusivo e riassuntivo che, unito a tutti gli articoli pregressi, spero aiuti a migliorare la comprensione dell’altro, di sè stessi. Oggi soprattutto ritengo sia essenziale.

Veniamo a noi, enneatipo 9: il mediatore. Tra tutte le personalità questa è quella più serena, quella che tende ad assecondare, non cerca mai il conflitto, stempera, disinnesca, crede che per essere amata e benvoluta serva essere comprensiva e che, assecondare, porti a lei benefici. Di conseguenza i Tipi Nove cercano l’armonia, sono calmi e radicati, stabili ed affabili, ma possono anche perdere di vista i propri bisogni, fuggire dai conflitti, essere testardi ed aver difficoltà a dire no. Ecco, il nodo distintivo sta qui: l’incapacità di dire la parola NO. Dire no significa prendere posizione, significa esprimersi e generare conflitti. I conflitti non sono le guerre, sono semplici distacchi empatici dall’altro perché non assecondano il suo pensiero. Queste persone non sono da etichettare come stupide, senza midollo, tutt’altro, sono persone buone, intelligenti, ritengono che vi sia qualcosa di più importante oltre l’orgoglio personale.

In questa società essere puliti, buoni, gentili e affabili porta a tradurre cotanta grandezza in debolezza. Parlo a te, enneatipo 9, lascia correre. Pensa ad altro, debole è chi vede in te debolezza, pensa a migliorare i tuoi lati oscuri.

Analizziamoli insieme:

La passione dominante del 9 è l’accidia intesa come mancanza di motivazione all’azione, indolenza, una sorta di perdita di interiorità, un rifiuto di vedere e una resistenza al cambiamento che, coniugati con un atteggiamento rassegnato e altruista, si traduce spesso in una sindrome da bontà d’animo, di comodo “realismo”, a volte così eccessivo da diventare grettezza. Spesso la sua acquiescenza al male e all’errore viene scambiata per tolleranza. Anche il 9 non ha imparato ad amarsi perché gli è mancato l’amore ma, a differenza di altri tipi, ha anche dimenticato la frustrazione subita, creandosi una specie di “callo psicologico”, cosa che fa di lui il meno sensibile e il più stoico di tutti i caratteri. Infatti nell’enneagramma è collocato di fronte agli ipersensibili 4 e 5.

I tipi 9 sono esattamente come descritti sopra, brava gente. Va da sè che possiedano un serbatoio di pazienza quasi infinito, quasi perché nulla e nessuno è infinito, è corretto asserire che la loro asticella della sopportazione è assai elevata ma, quando raggiunta, “si salvi chi può”. Avete presente i vulcani? La metafora figurata rende assai bene il concetto, accumuli che vengono rigettati con veemenza e tale forza che un tipo 8 sembrerebbe un coniglietto dinnanzi ad un grande lupo. I Nove devono portare consapevolezza, allo scopo di migliorare se stessi, lavorando sulla loro: cocciutaggine, ambivalenza, l’essere dimentichi dei propri bisogni, indecisione, evitamento del conflitto e la difficoltà a stabilire le priorità.

Il consiglio spassionato ai tipi 9 è: SFOGATEVI !!!

La boxe può aiutare, buttate fuori alla fine di ogni giornata gli accumuli nocivi, ciò che non riuscite caratterialmente a fare, evitate di arrivare al limite, provate a dire NO a qualcosa, qualcuno, uscite dalla vostra introversione che vi logora all’interno ed esponete il vostro dissenso, non tenetelo sempre dentro di voi. Altri con voi non useranno la stessa eleganza.

 

DAVIDE BOSISIO

ENNEATIPO 9, IL MEDIATORE
ENNEATIPO 8, IL BOSS

ENNEATIPO 8, IL BOSS

Avete presente quelle persone sicure di se, quelle che passano sopra i vostri sentimenti come caterpillar senza accorgersene, che trasmettono forza al sol guardarli? Ecco, questi sono tipi 8, figure associabili al termine “boss” che è diverso dal termine “leader”, non confondete le due parole.

Quando ho iniziato il mio personale percorso alla scoperta di me stesso, di primo acchito, il pensiero andò verso questo enneatipo. Nel tempo, grazie a confronti ed approfondimenti ho appreso che sono di altro stampo, perché per essere un tipo 8 devi essere estroverso, riuscire a vivere in solitudine, sfrontato e spesso senza cuore. Il mio opposto.

Il pensiero compulsivo di questo personaggio è: “Io sono superiore agli altri “.

La sua compulsione è quindi la ricerca di superiorità sugli altri. Questo personaggio è nato per essere il leader (deve capirlo però), il protettore, colui che provvede, colui che intraprende, la roccia. La persona potente, il tipo dominante: auto-confidente, deciso, pieno di volontà e che si confronta. La sua paura di base è di essere ferito o controllato dagli altri o sottomesso agli altri. Ha paura della violazione, la compulsione è quindi la ricerca di superiorità sugli altri. Gli archetipi 8 desiderano tenersi stretto il loro potere e prevalere a qualunque costo: diventano del tutto spietati, violenti, immorali e duri di cuore, sfidando il senso di colpa, la paura e ogni altro sentimento umano, dittatoriali e tirannici, aderiscono in toto al motto “la ragione è del più forte”, fanno propria la filosofia della “legge della giungla”. Cominciano a sviluppare idee fisse su se stessi (megalomania) sentendosi onnipotenti, invincibili, invulnerabili; si fanno sempre più temerari, espandendo eccessivamente le proprie risorse.

Il punto nevralgico su cui questi archetipi devono concentrarsi è la differenza tra l’essere “capo” o “leader”, perché la naturale tendenza è per la prima mentre hanno ogni arma per essere i secondi. Il loro punto debole è voler avere sempre ragione, per loro l’errore è d’altri mai ad essi imputabili. Mostrano i galloni sul petto, sono estremamente fastidiosi ed irritanti quando esplodono la loro parte peggiore ma, se in fase sana, riescono a guidare le folle, quasi sempre inducono all’emulazione.

Aree di sviluppo

Le aree dove gli Otto devono portare consapevolezza allo scopo di migliorare se stessi sono: gli eccessi, la rabbia, l’essere dominanti, l’eccessiva durezza e il timore della propria vulnerabilità. Partendo dalla loro passione lussuria, la loro debolezza sta nel non saper tollerare l’insoddisfazione, devono raggiungere la soddisfazione a ogni costo. Il consiglio dunque? RILASSATI !!! Ripetilo scandendo bene la parola, trova pace. Non sei il più bello, il più forte o il più tutto, sei parte di una torta più grande di te.

Lo so, essere un boss è come ricoprire la carica di portiere in una squadra di calcio, sei solo spesso e volentieri, ma non per questo serve sprigionare la tua aurea a casaccio per sentirti vivo, prova a dire ogni tanto “ho sbagliato, hai ragione tu”, prova a calarti nel gruppo e non viverci sopra, vedrai, è tanto salutare: “cosa?” – “essere leader”.

 

DAVIDE BOSISIO

ENNEATIPO 7, L’OTTIMISTA

Cercavamo l’ottimista, quello sempre col sorriso, positivo, ricercatore assiduo del piacere?

Trovato, il tipo 7!

Siamo al cospetto di una personalità che si riconosce con grande semplicità rispetto ad altre. Come?

L’ immagine di Peter Pan aiuta tantissimo, ne troverai conferma nelle prossime righe:

I Sette usano la razionalizzazione per evitare di soffrire e mantenere un’immagine di sé che sia OK. Hanno la tendenza a vedere la vita attraverso una lente che rende tutto più bello e gli permette di riformulare ogni cosa in una prospettiva positiva. L’abitudine a pensare a nuove opzioni e possibilità permette ai Sette di lasciare il presente con tutte le sue limitazioni e vivere in quello che sembra un futuro senza limiti e barriere. I Sette sono veloci nel pensiero, spesso proiettati in avanti, sono tipi ottimisti e postivi con interessi in svariate e variegate attività. Evitano i limiti e danno priorità al divertimento in quelle che possono essere avventure, viaggi e interessi di natura sia pratica che intellettuale.

Avete presente quelle persone che comunque vada hanno disegnato il sorriso sul volto? Quelle che sono sempre in fibrillazione, creative, un laboratorio armonico di novità. Sono facili da individuare perché brillano di luce propria.

Perché fanno così? Per evitare la sofferenza e, per raggiungere l’obiettivo, si concentrano solo su di sé.

Hanno la tendenza a disperdere le proprie energie in molteplici attività, l’impazienza ed il non voler prendersi responsabilità per il timore di essere limitati, per cui, evitano i limiti e danno priorità al divertimento in quelle che possono essere avventure, viaggi e interessi di natura sia pratica che intellettuale. Possono diventare critici, frustrati e annoiati quando la realtà non incontra le loro aspettative e la loro visione.

 Cosa dicono i Sette di sé stessi:

  • “La vita è un’avventura”;
  • “Cerco il divertimento e ho un’insaziabile appetito per nuove esperienze”;
  • “Sono un ottimista, pieno di energie e sempre attivo”;
  • “Non mi è facile prendere impegni perché questo mi fa sentire di limitare la mia possibilità di scegliere”;
  • “Odio i limiti e non sopporto la noia”.

Non a caso i tipi 7 hanno la passione Gola, un impulso irrefrenabile verso il piacere, edonistici.

A questo enneatipo non piace parlare né sentire parlare di dolore, questo aspetto è un tratto estremamente caratteristico. Gli viene spontaneo accantonare doveri brigosi, rispondere alla malinconia con un sorriso, sdrammatizzare momenti pesanti con battute divertenti in grado di alleggerire un clima opprimente. D’altronde la vera fonte dell’ironia non è la gioia, ma la tristezza. Questa tendenza ad evitare le difficoltà assume l’aspetto di un’eccessiva indulgenza, dove non è difficile trovare le scuse adatte per non accaparrarsi gli impegni, anche se questi talvolta sono inevitabili. Dunque l’atteggiamento diventa quello di chi si sacrifica, generando anche reazioni esplosive qualora gli sforzi compiuti non vengano riconosciuti. Un Sette è infatti piuttosto individualista, non di rado fino a livelli narcisistici, per cui sente che le sue intuizioni sono sempre al di sopra di quelle altrui e soprattutto dell’ordine costituito. Questo lo porta ad avere una propensione alla ribellione, poiché difficilmente accetterà di seguire le direttive di un’altra persona o di essere sottomesso alla volontà di chi non lascia sufficiente spazio alla creatività.

Il suo problema è che questo tipo è condannato a volere sempre di più e a non averne mai abbastanza, come se il piacere fosse per lui una droga che lo porta a cedere ad ogni tentazione. Perciò non prende mai nulla sul serio e si lascia guidare dalla vulnerabilità del momento, purchè l’esperienza non duri troppo a lungo, altrimenti implicherebbe una costanza che non gli è affatto confacente. Questo modo di fare è giustificato dal fatto che non sia lui a decidere di assecondare determinati vizi, ma che egli ne sia dominato e dal fatto che, grazie alla sua autoindulgenza e al disinteresse per la morale, per lui tutto è lecito.

Quando sotto stress tende ad essere narcisista, impulsivo, possessivo, auto-distruttivo e superficiale.

Profilo interessante, non trovate? Nella mia personalissima esperienza di rapporto con enneatipi di questo genere posso ridurre ad una solo riflessione il mio pensiero: “ogni tanto e a piccole dosi”. Perché? Sono profili che danno la scossa, donano allegria e gioia di vivere ma una dose eccessiva, come tutto, stanca. Credo sia lo spunto di miglioramento da lasciare a chi si riconoscesse in questo tipo, fare attenzione nel dosare cotanta energia, non solo per soddisfare la propria sete allegorica di vivere fuori dagli schemi, ma soprattutto nel fare attenzione a come possa venire colta: superficialità ed inutile divagazione. Più che altro come voglia di evitare di pigliarsi responsabilità e rifugiarsi in mondo immaginario che solo loro vedono, un mondo a cui tu, N. 7, dovresti permettere anche ad altri di vedere, solo così saresti un vero sorriso.

DAVIDE BOSISIO

ENNEATIPO 7, L’OTTIMISTA
ENNEATIPO 6, IL SOLDATO

ENNEATIPO 6, IL SOLDATO

L’Enneatipo 6 possiamo associarlo metaforicamente alla figura di un soldato. Le caratteristiche che distinguono questo profilo da altri si fonda sulla lealtà e rifiuto della devianza. E’ importante partire dalla passione del numero sei, la paura. Essa accompagna in ogni dove i 6, è la pulsione più forte. Identifichiamo la parola paura, ci sono tanti tipi, ad esempio la paura di restare soli, oppure la paura di essere visti diversamente da come si è, di perdere qualcosa o qualcuno. Vedete, la paura non è intesa come la si potrebbe percepire, uno shock, ma come uno stato mentale persistente che condiziona i comportamenti.

Come scritto sopra, ciò che rende forte e fiero di sé il tipo 6 è la lealtà ma essa potrebbe essere storpiata quando è sotto stress, potrebbe tendere a farlo diventare iperattivo e contemporaneamente falso e servile, a rischio di tradire la sua stessa natura leale. Con ciò non significa che la cosa sia voluta ma reazione all’ambiguità che non ama, quando sposa una linea, un’idea, una figura di riferimento, un capo, un partner né diventa fedele servitore acritico con tendenza al fanatismo.

È rispettoso delle regole e delle tradizioni che utilizza come forti punti di riferimento. È tendenzialmente un pessimista e non si fida degli altri, soprattutto degli sconosciuti, è diffidente e sospettoso.

Il tipo 6 nel suo atteggiamento potrà apparire di due opposte entità:

  • Il fobico, che appare palesemente pauroso e che rifugge ostentatamente il rischio;
  • Il controfobico che invece si lancia in tutte le situazioni di rischio, di azzardo, cercando di esorcizzare la paura, senza però riuscirvi mai.

Indizi d’infanzia possono dire che il profilo 6 ha vissuto con genitori o figure di riferimento apparentemente fredde e senza sentimenti espressi, oppure violenti e imprevedibili. Spesso veniva punito senza motivo o giustificazione. Avverte tutto come una possibile minaccia e tende ad analizzare gli altri alla continua ricerca di trucchi e falsità messi in atto per ingannarlo.

L’Enneatipo 6 è un procrastinatore e rifugge il successo perché ciò lo esporrebbe a possibili critiche o persecuzioni, cose che teme all’inverosimile. Privilegia occupazioni dove sia presente una forte e chiara linea gerarchica ove egli non rivestirà mai posizioni di supremazia ma potrà essere un ottimo gregario, fidato e puntuale nei confronti di un capo forte e determinato che gli trasmetta sicurezza.

Quando è integrato ed a “riposo”, a suo agio, l’Enneatipo 6 riesce a comprendere bene le persone che ha attorno e ad essere un buon diplomatico e sul lavoro un ottimo gregario, preciso e puntuale, un perfetto soldato come detto in principio. È stimolato dalle persone forti e decise con modalità espressiva di tipo indicatorio.

Dotato di grande coraggio che nasce dalla passione paura, soprattutto per i controfobici.

Come interagire con l’Enneatipo 6:

  • Rispettate le regole ai suoi occhi: il 6 ha bisogno di sapere che è tutto regolare e che su di voi può fare affidamento. Evitate di trasgredire le regole di civile convivenza;
  • Applicate la logica e non l’emotività: ama la comunicazione razionale ed è spiazzato dalla discussione emotiva. La pacca sulla spalla e la domanda: «Ti fidi di me, giusto?» lo fa andare in ansia e avvia la sua diffidenza;
  • Ponetevi positivamente nei suoi riguardi: essendo pessimisti e fatalisti, amano le persone che li incoraggiano e li stimano;
  • Fatelo sentire parte di un team: se si sente parte di un gruppo coalizzato, da’ il meglio di se’. Evitate di farlo sentire escluso;
  • Se deve scegliere, non dategli troppe opzioni: per ognuna di esse inizierà una opera di indagine che aumenterà la sua già forte ansia;
  • Le cose nuove devono essere ben presentate e sicure: non amando le novità e le trasgressioni alla tradizione, ha necessità di avere informazioni che lo convincano che l’adozione di quelle novità sia adeguata e che la sua sicurezza sarà comunque preservata;
  • Non dategli delle scadenze stringenti: il dover fare le cose di fretta, a costo di violare le conformità, non fa altro che metterlo in avaria;
  • Come la Paura sia, forse, il più tenace e pervadente sentimento umano e, correlativamente, come l’esempio e la rassicurazione di una figura autorevole sia sempre per un Sei una benedizione che può sopire qualunque Paura e condurlo fino ai gradi più elevati della trascendenza.

Questo enneatipo è dotato di acuta intelligenza, perspicace, preparato e collaborativo. Tutte queste doti esplodono quando è in fase attiva e rilassata, quando si sente parte di qualcosa. Un sei se non sente calore, coinvolgimento, esce dalla bellezza della sua natura e inizia ad entrare in stress, diventa di conseguenza: irresponsabile, ottuso, improvvisato, disfattista, scellerato.

Non è facile da capire, spesso un profilo come questo si trova come tutti nell’ambiguità ed è il meno indicato nel viverci. Per questa ragione potrà sembrare falso in talune situazioni, la ragione è l’ambiente inadeguato a non fornirgli certezze che ne storpia l’atteggiamento reale. Al numero 6 serve realtà, praticità e una spalla con cui condividere quella specifica esperienza ma, attenzione, se affiancato, se mentalmente parte di un progetto, nessun enneatipo ne eguaglia la determinazione e forza nel perseguire i propri ideali.

Consigli per il TIPO6

Un cammino di crescita per la personalità 6 può essere riassunta nei seguenti punti:

  • Ricordatevi che non c’è niente di straordinario nell’essere ansiosi, dato che tutti lo sono. Imparate ad utilizzare la vostra ansia e a venire a patti con essa;
  • Cercate di non stare sulle difensive e di non essere irascibili. Non incolpate gli altri per cose che voi stessi avete fatto o determinato. Resistete alla tendenza di pensare negativo e di piagnucolare;
  • Imparate ad identificare ciò che vi porta ad iperagire. Le cose non sono così nere come le dipingete e molte le avete attirate voi col vostro atteggiamento;
  • Sforzatevi di fidarvi di più ed entrate in intimità, correte il rischio di essere rifiutati, ne vale la pena. Rivelate alle persone quali sono i vostri sentimenti nei loro riguardi;
  • L’opinione che gli altri si sono fatti di voi è migliore di quanto non pensiate. Siete voi ad avere paure ingiustificate;
  • Accettate le responsabilità con più maturità. La gente rispetta chi si assume le responsabilità specialmente se ha commesso un errore;
  • Non potrete mai sentirvi sicuri se non sarete SICURI DI VOI STESSI. Dovrete concentrarvi sull’obiettivo di affermare voi stessi, sviluppando un’autentica fiducia nelle vostre capacità. Sviluppate buone ragioni per aver fiducia nelle vostre capacità;
  • Non adorate l’autorità e non nascondetevi dietro l’atteggiamento di chi dice: “Stavo solo obbedendo agli ordini”. Non ingraziatevi coloro che comandano, se qualcuno cerca un gregario non offritevi voi;
  • Non lanciate comunicazioni ambigue sui vostri atteggiamenti e desideri. Siate leali con gli altri e dite ciò che vi passa per la mente. Evitate che vi prendano per persone svenevoli, indecise, sempre sulle difensive;
  • Parlate francamente con chi detiene l’autorità (capufficio o qualcuno di cui vi serva l’aiuto e la benevolenza). Se parlate francamente però non diventate ostili e bellicosi. Cercate di mantenere un equilibrio delle vostre emozioni.

Come scritto nei precedenti blog nel viaggio alla scoperta dell’enneagramma, la mia personalità rispecchia il tipo 6, un 6 controfobico. Ne ero certo, oggi ancor di più. Le esperienze, il fermarsi e riguardarsi, aiuta a capirsi. Il passaggio più difficile è rendersi la parte migliore di ciò che si è, ma questa la considero utopia. Mi spiego meglio. C’è sempre un po’ di bene e di male in ognuno, nel corso della vita emerge un po’ l’uno e po’ l’altro, l’importante è decidere chi si vuol far vincere. Io ho scelto Te, il bene, e lavorerò perché mi renda una persona migliore di quella che sono stata.

Davide Bosisio

ENNATIPO 5, L’OSSERVATORE

Enneatipo 5, il saggio, l’osservatore, aggiungete qualunque caratteristica similare tanto andrà bene. Con questo profilo lasciamo l’area “di pancia” per entrare in quella intellettuale, di testa.

Chi vi appartiene è orientato al sostegno e alla direzione, vuole imparare e comprendere il funzionamento e l’essenza delle cose e della vita. Il suo valore essenziale è un mondo vero e trasparente, ama esplorare e conoscere, ha intuizioni brillanti e ama vivere nella verità. Tende a farsi assorbire da ciò che cattura il suo interesse, è originale, giocoso e paziente.

Il 5 ama molto la sua privacy, non gli sfugge nulla di quanto accade fuori; sono sempre informati di tutti e di tutto, a loro piace sapere in anticipo ciò che accadrà, perché colgono negli eventi della vita un significato segreto. Lentamente sviluppano dentro la perla più preziosa. Generalmente hanno un’indole tranquilla, sono gentili e di buona educazione, profondi ed intensi, intuitivi e curiosi, introversi e buon osservatori; frase tipo nella loro testa: “se appaio cerebrale e freddo, non è perché non sono dotato di sensibilità, anzi, ne ho da vendere, ma è solo perché mi voglio proteggere”. E ancora: “Mi piacerebbe appropriarmi delle chiavi del Sapere più profondo e per fare questo mi dedico a raccogliere informazioni. Sono molto preparato intellettualmente, anche se poi non mi sento mai abbastanza competente, e per questo mi colpevolizzo. Mi identifico con quello che conosco, non con i miei sentimenti, pianifico tutto per non sentirmi vulnerabile”.

Il tipo 5 nella fase bassa ha bisogno di isolarsi e nascondersi. Teme che non troverà mai un posto nel mondo o con le persone, è molto instabile, impulsivo e impaurito dalle aggressioni, allontana e respinge tutti gli attaccamenti sociali e rifiuta l’aiuto. Si sente un alieno, assediato e senza difese, sopraffatto da tutto, in una vita senza senso e senza aspettative. E’ ossessionato e spaventato da percezioni distorte, fobie e fantasie nere.  “Accumulare conoscenza, è il mio modo di stare lontano dal timore di sentirmi svuotato. Le mie elaborazioni le faccio in solitudine e riducendo al minimo i contatti con gli altri dai quali non voglio sentirmi invaso perché i miei spazi privati, per me, sono vitali”.

Siamo al cospetto di un buon ascoltatore, che non si lascia condizionare dalle altrui opinioni.

Il suo motto: “Vorrei che gli altri sentissero la mia forza e vendicarmi nei confronti di chi mi ha fatto sentire piccolo ed insignificante”. Ha la passione avarizia, nei suoi confronti, avarizia intellettuale; si tratta comunque di una forma di difesa che nasce dal non voler dipendere da nessuno e dal voler provvedere da solo alle proprie necessità e forse perché ha subito delle separazioni traumatiche da bambino. Un altro problema è che può perdere il contatto con la realtà e mancare di pianificazioni costruttive.

Se sono in perfomance vivono il mondo esterno con slancio, passione e senza paure e sono capaci di esprimere le loro opinioni agli altri, di giovare sia a loro che al prossimo facendo dono della conoscenza.

PER ANDARE D’ACCORDO CON ME:

  • Devi essere indipendente e non invadente;
  • Devi dirmi che con te sono al sicuro;
  • Parlami in modo schietto e conciso;
  • Lasciami i miei spazi per poter elaborare i miei pensieri e i miei sentimenti;
  • Tieni presente che se ti sembro indifferente, distante o scostante, può essere che io mi senta a disagio;
  • Fammi sentire accettato, ma non esagerare, potrei dubitare della tua sincerità;
  • Se mi innervosisco quando devo ripetere le cose, è perché è già stato uno sforzo per me tirare fuori quello che penso;
  • Aiutami ad evitare quello che odio di più: feste, musica a tutto volume, emozioni eccessive ed intrusioni nella mia privacy;
  • Non venirmi addosso come un bulldozer;
  • Rispetta il mio bisogno di isolarmi un po’.

Caratteristiche:

  • preferisco prendere piuttosto che dare;
  • sono un buon osservatore;
  • amo la logica;
  • sono indipendente, solitario ed introverso;
  • i drammi sono affari da persone inferiori;
  • non ho bisogno di nessuno;
  • non mi piace avere troppa gente tra i piedi;
  • nascondo agli altri il mio sentire;
  • mi piace tenere le amicizie separate tra loro;
  • credo che gli altri siano un po’ stupidi ed ottusi, perche’ non sanno quello che io so.

Consigli:

E’ difficile darti consigli, per farlo dovrei sottostare al gioco dell’ostrica e mettere davanti alla fessurina dei granelli di idee, dei chicchi di suggerimenti mascherati da sabbia oceanica. Lasciami dire però una cosa: la conoscenza, quella vera, non sempre passa attraverso i meandri cerebrali e le attivazioni neuronali, spesso è molto più istintiva ed immediata di quanto tu possa credere: “L’uomo solo è in compagnia del diavolo”. I Tipi Cinque credono che per sopravvivere ci si debba proteggere da un mondo che chiede troppo e dà troppo poco. Di conseguenza i Cinque cercano l’auto-sufficienza e chiedono poco, sono analitici, pensierosi e riservati ma possono anche essere parchi nel dare, distaccati emotivamente ed eccessivamente preoccupati per la loro privacy.

Dove va l’attenzione:

L’attenzione dei Cinque va all’esterno, all’osservazione e scansione del mondo, al pensare e al compartimentare, al distacco allo scopo di ridurre le emozioni, all’essere indipendenti e al non essere invasi nel proprio spazio.

Le forze da cui attingere, per cui i 5 sono top: l’essere studiosi, ricercatori, dotti, distaccati e scevri di emozioni, calmi nelle crisi, rispettosi, riservati nelle confidenze, apprezzano la frugalità e la semplicità, affidabili ed ascetici.

Aree di sviluppo:

Le aree dove i Cinque devono portare consapevolezza allo scopo di migliorare se stessi passano per il distacco fisico ed emotivo usato come strategia difensiva, l’eccesso intellettivo, l’isolamento, il dare troppo peso al pensiero, l’essere freddi e trattenuti. Può essere un distacco fisico dalle altre persone ma anche un “ritiro” nella propria mente per distaccarsi dalle proprie emozioni. I Cinque usano il Distacco per evitare di sentire il vuoto interiore e per mantenere la propria immagine del sé di essere dotto e ben informato. La raccolta di informazioni diventa un modo di creare sicurezza e valore personale, inoltre, l’eccessiva enfasi data all’intelletto previene i Cinque dall’entrare in contatto con la forza vitale del proprio corpo ed il supporto proveniente dalle relazioni con gli altri.

A seguito della loro focalizzazione sull’acquisire sempre maggiore conoscenza, i Cinque sono spesso studiosi o tecnici esperti dotati di acuta perspicacia e abilità analitiche. Necessitano di spazi propri e privacy perché spesso avvertono il mondo e le persone come elementi intrusivi. Il distacco dagli altri e dalle proprie pulsioni emotive, crea nei Cinque un senso di libertà personale ma può anche portare alla solitudine. I Cinque per crescere devono apprendere a bilanciare la loro tendenza al ritirarsi o trattenersi, andando verso gli altri anche se questo può significare uscire dalla propria area di confort ed entrare in conflitto.

E’ un profilo a me vicino. Come già enunciato, dopo uno studio profondo su me stesso, dopo confronti con professionisti, dopo aver “vissuto insieme” a loro molti momenti d’aula, il mio enneatipo è il numero 6 con ala in 5. Nell’ultimo blog riepilogativo, terminata la disamina del numero 9, andremo ad analizzare le ali dei vari profili e non solo, le tendenze in fase di stress e di forza di ogni enneatipo, capiremo insieme perché il numero 5, ad esempio, in fase di performance tende a caratteristiche del numero 8 e in fase di stress al numero 7. Questa la ragione per cui spesso si fatica a riconoscersi, tutti abbiamo qualcosa di tutto, indoli differenti in base al momento di vita, ma la base resta.

Davide Bosisio

ENNATIPO 5, L’OSSERVATORE
ENNATIPO 4, L’ARTISTA

ENNATIPO 4, L’ARTISTA

Siamo giunti nel nostro percorso ad analizzare l’enneatipo 4.

Tra tutti i profili della torta questo è quello che mi riesce meno comprendere, nel senso di avere feeling. Fatico a sopportare chi si piange addosso, chi proietta su altri le proprie emozioni, chi è indeciso a vita. Ma non eri tu a dire che bisogna imparare a rispettare gli altri, bla, bla, bla..? Sì, ma non che sono perfetto. Parlando delle mie sensazioni cerco di aiutare la comprensione del profilo, ho scritto che ho difficoltà e non che manco di rispetto.

L’enneatipo 4 è un artista, romantico, una figura che dentro ha mille colori ma che mostra spesso un’immagine esterna in bianco e nero. Un carattere estremamente volubile, passa da momenti di alto splendore ad altri estremamente cupi, spesso senza una ragione importante dal giustificarlo. Vive un conflitto interno, senza che l’espressione venga presa malamente, è simile ad una persona autistica.

Ha la meraviglia dentro, quando la esterna è geniale ma il più delle volte la sopprime, tendono facilmente al pianto.

Relazionarsi con questo tipo di persone è assai difficile, comporta essere molto empatici perché tendono  ad assecondare ed aprirsi come un fiore solo con chi li capisce. La loro passione è l’invidia, sono figure masochiste.

Una frase tipo: “Io sono ciò che sento. Ho bisogno che gli altri riconoscano e comprendano l’intensità delle mie emozioni. Se questo non accade allora mi sento frustrato ed inesistente”.

La tipica storia dei 4 è dolorosa e spesso le cause sono state insolitamente gravi: oltre a casi di rifiuto troviamo perdita di un genitore o di altri membri della famiglia, frequente l’esperienza di essere messo in ridicolo o preso in giro da genitori o fratelli, situazioni di povertà o di differenza di cultura o nazionalità tra famiglia e ambiente. Nell’insieme possiamo dire che se l’uno cerca di essere buono e reclama ciò che gli è dovuto in nome della giustizia, il quattro lo fa solo in nome del dolore e del bisogno non soddisfatto. Soffre dentro di sé e si adopera per tenere vivo il suo dolore, come fanno i mendicanti nei paesi orientali che si adoperano per tenersi aperte le ferite.

Coloro che appartengono all’enneatipo 4  sono emotivamente complessi e altamente sensibili. Anelano ad essere compresi e apprezzati per il loro vero sé, ma si sentono facilmente incompresi e poco apprezzati. Tendono ad avere un po’ di malumore. Trascorrono gran parte della loro vita immersi nei loro paesaggi mentali interiori, dove si sentono liberi di coltivare e analizzare i loro sentimenti. Per manifestare questo mondo interno, l’enneatipo 4 tende ad avere un interesse nelle arti e alcuni diventano artisti reali. Che sia artistico o meno, tuttavia, la maggior parte di coloro che rientrano in questo gruppo, sono esteticamente sensibili e preoccupati con l’auto-espressione e l’auto-rivelazione, sia nei vestiti che indossano, o nella natura generale del loro stile di vita.

Quando sono nella loro fase alta? Beh, un arcobaleno. Sanno attrarre gli altri per la loro sensibilità e orientamento alla bellezza a cui cercano di dare a tutto un tocco artistico e originale. Cercano esperienze intense e sono molto in contatto con il loro mondo interiore. Sperimentano i sentimenti in modo molto intenso e hanno la facilità d’intercettare i sentimenti degli altri.

Caratteristiche dell’enneatipo 4:

  • Carattere appassionato per le sue carenze;
  • Narcisismo al ribasso, “gli ultimi saranno i primi”;
  • L’invidia come desiderio di avere qualcosa che non è alla propria portata;
  • Nasce da una percezione di carenza: carattere insoddisfatto;
  • Il dolore di chiamare senza che la madre venga: impotenza;
  • Questa esperienza si vive come mancanza d’amore: ho bisogno di te e di quello che tu hai e che ti rende felice e lo voglio. È un sistema di confronto. Controllo il mondo intero per vedere cosa hanno gli altri che io non ho e cosa li rende felici;
  • Tendenzialmente oratori;
  • Confronto doloroso, facendo pena a qualcuno si ottiene compassione e attenzione;
  • Tendono a considerarsi gli ultimi, quelli che devono ottenere tutto con tenacità e sforzo: “Alcuni nascono con le stelle a loro favore ed altri no” (come me);
  • Straordinaria sensibilità rispetto a tutto ciò con cui si confrontano;
  • Hanno molti amici;
  • Hanno un sacco di fate e gnomi in casa;
  • Hanno una carenza perché non vedono tutto quello che hanno a portata di mano;
  • Profezia auto generate: “Vedi! Te l’avevo detto che mi avresti lasciato”;
  • Sono lamentosi, hanno un tono pietoso quando parlano;
  • Sono molto critici con se stessi;
  • Sono più profondi e speciali degli altri;
  • Rimangono nel dolore (lamentandosi di ciò che non hanno avuto);
  • Si confrontano per farsi male;
  • Sono molto espressivi, su tutto il viso;
  • Sono sadomasochisti;
  • Non hanno un punto di calma;
  • Odio molto forte;
  • Sono interessati all’amore e al lamentarsi;
  • Sensibilità a fior di pelle con la giustizia;
  • Frasi tipiche: “Il mondo è una valle di lacrime e siamo venuti a soffrire”, “Se ripercorro mentalmente il passato posso aggiustarlo” (e non è così), “La vita gli deve un risarcimento per ciò che ha sofferto”, “Qualsiasi tempo passato è stato meglio”;
  • Evidenziano la loro necessità;
  • Idealizzano e intensificano la sofferenza;
  • Non si potrà mai rimediare a quello che gli sta succedendo;
  • Madre/padre assente.

Se il tuo modello di personalità corrisponde a questo enneatipo devi essere consapevole di questa tendenza a svalutarti emotivamente. Non giustificare queste emozioni negative, sono false! Non cercare argomenti che spieghino questi sentimenti perché le troverai, ma non sono veri, sono un’ipotesi che cerca di “adattare” eventi del passato ai sentimenti presenti. Tieni sempre presente che hai la tendenza ad interpretare gli eventi da una prospettiva un po’ negativa. Solo perché lo senti, non significa che sia la verità!

Davide Bosisio

ENNEATIPO 3, L’ESECUTORE

L’enneatipo 3 è un profilo che ruota attorno agli obiettivi.

Lavoratori, competenti, pragmatici ma soprattutto competitivi, sono figure che nel loro splendore possiamo identificarli con la parola “manager”, hanno accentuato il potere connettivo di norma, sono leader da campo, amano la realtà e fare.

Come ho riportato nel mio libro “risorse umane e agenzie immobiliari: croce o delizia”, possiamo identificare il profilo su due personaggi della storia, uno buono e uno cattivo: Martin Luther King e Adolf Hitler. Esempi di ennatipo 3 esplosi nella massima efficacia e minima. Sono leader, trascinano perché fanno ed inducono a fare, danno l’esempio, non amano stare fuori dalla partita, devono esserci, vincere, fare la differenza.

Di contro sono molto vanitosi, cercano consensi, narcisisti, presuntuosi, spesso falsi perché per loro non contano i mezzi ma il risultato, hanno sempre ragione loro.

 Il tipo Tre potrebbe vestire tranquillamente i panni di una star del cinema, perché la sua convinzione è che sicuramente piacerà ai suoi ammiratori e farà di tutto pur di meritare l’Oscar e rendersi all’altezza del ruolo che le viene riconosciuto. Non deluderebbe mai i suoi fans, a costo di fingere per ottenere il successo, anche perché non pensa di ottenere la stessa ammirazione senza indossare una maschera. Il timore del rifiuto è tale che per essere contrastato deve fare di tutto per mostrarsi capace e rendersi utile. Lo sforzo che fa per risultare sempre gradevole è tale da mettere a tacere l’ansia che inconsciamente lo domina per la paura di essere disapprovato.

Un venditore nato, venditore di se stesso però. Il classico tipo che non crede nel detto “tutti importanti, nessuno indispensabile”, loro si sentono onnipotenti.

COMPORTAMENTI TIPICI DELL’ENNATIPO 3:

  • La gloria viene dall’approvazione degli altri;
  • Hanno un ‘immagine idealizzata di sé stessi;
  • L’attenzione è posta sull’essere efficace e sul successo;
  • Il valore è messo in quello che fa, non nell’essere;
  • un creatore compulsivo;
  • Si pone delle sfide;
  • Sono controllori;
  • Percepiscono molto bene ciò che ci si aspetta da loro e lo danno;
  • Da bambini sono molto collaborativi e brillanti: allegri, estroversi… ma molto freddi;
  • Si sanno vendere bene, si creano la propria maschera e la vendono;
  • Cerca di essere applaudito, lodato. Non sono stati bambini molto visti;
  • Sono molto autonomi perché hanno ottenuto successo da un grande sforzo;
  • Sono emozionalmente freddi ( c’è vuoto verso l’interno);
  • Hanno tutto sotto controllo: sono “perfetti”. Indossano una maschera. Si fanno vedere impeccabili e nonostante questo non sono contenti;
  • Possono generare molto successo e molto denaro;
  • Possono arrivare a vendersi come un prodotto;
  • Sembrano sinceri ma non lo sono;
  • Sono molto offensivi nelle loro critiche;
  • Sono esperti nelle abilità sociali;
  • Se non hanno successo soffrono;
  • Dipendono dall’immagine apparente;
  • Fanno in modo che non appaiano difetti nella loro immagine esterna;
  • Hanno difficoltà a esprimere emozioni fuori copione;
  • “Mi trucco poi esisto”;
  • Con i loro successi si sentono riconosciuti;
  • Il mondo è un inganno, è un teatro. La gente finge;
  • “Non dovrei avere problemi perché se li ho disturbo e non posso disturbare nessuno”;
  • Non c’è accettazione della critica;
  • Ha bisogno di sentirsi utile;
  • Può essere un mendicante ma deve indossare l’abito di marca.

Di recente sono stato obbligato a vedere un film, “Un’ottima annata”, il personaggio principale è un ennaetipo 3, senza scrupoli, di successo, falso quando serve, di gran classe. Ma, come sempre sostenuto, nessun enneatipo è meglio o peggio, nessuno è migliore o peggiore d’altri, è solo una parte della torta. Sì, insomma, questo personaggio cambia, alza l’asticella ed usa la parte buona di sé. Manager di successo, spietato, che abbandona tutto, Londra e ambizioni per vivere in un casolare francese per produrre vino. Mi è piaciuto questo film nell’osservare questa mutazione, l’esempio che è possibile migliorare, che con le giuste motivazioni si può ribaltare il mondo.

Questo profilo non contempla la sconfitta, non è un’opzione e da qui s’innescano le sue paure.

Spunti di miglioramento:

L’enneatipo 3 deve essere consapevole che la guarigione passa necessariamente attraverso la consapevolezza di quel ruolo che tende a interpretare. Lo interpreta quando è con altre persone, ma a volte persino quando è da solo. Questo perché c’è un’identificazione inconscia con l’ideale del personaggio che sta interpretando. Se, come enneatipo 3, non sai esattamente cosa vuoi fare, non spaventarti e non ricadere nel tranello di seguire il copione del tuo ruolo. Non credere che la gente ti apprezzerà solo per la tua forza, le tue capacità e la tua efficacia. Quando sei con persone fidate è molto vantaggioso per te che puoi mostrare alcune delle tue vulnerabilità e paure. Verificherai che sei ben accolto e compreso dagli altri; probabilmente sarai più amato se ti vedono più “umano”.

Davide Bosisio

ENNEATIPO 3, L’ESECUTORE
ENNEATIPO 2, IL DONATORE ORGOGLIOSO

ENNEATIPO 2, IL DONATORE ORGOGLIOSO

Proseguiamo il percorso di maggiore conoscenza dei singoli ennatipi, oggi analizziamo il N 2. Profilo interessante, interessante perché a mio avviso subdolo, a due volti proprio come il numero sul cerchio dell’enneagramma. Adesso, esplodendone le caratteristiche, capirete cosa intendo. Stiamo parlando di un profilo altruista, di supporto, spesso eccessivamente perché il suo motto è: “io amo sempre, anche se la gente non mi ama quanto la amo io” dunque spesso fuoriesce dalla nobiltà del sentimento e se lo rende un obbligo, una forzatura.

La motivazione chiave, la leva motivazionale è una, chiara ed evidente: vogliono essere amati e vogliono essere necessari per gli altri, per far sì che gli altri lo facciano per loro.

E’ una caratteristica fantastica, quando l’asticella psicologica è alta sono di assoluto sostegno, caldi, di eccellente supporto ma, come sempre, è meglio guardare maggiormente gli aspetti da migliorare perché lì è visibile l’inclinazione, la tipologia, dove lavorare per essere migliori e soprattutto, se ci riconosciamo o lo identifichiamo, potremo essere diversi e più attenti alle relazioni.

Caratteristiche dell’enneatipo 2:

  • Credo: mi vedono solo se sono meravigliosa/o;
  • Hanno una forma di superiorità al di sopra del bene e del male;
  • Sono liberi, spontanei, sensuali;
  • Non c’è bisogno di competere, si sentono già i migliori;
  • Lodano e sono generosi ma per confermare che sono divini;
  • Possono essere molto capricciosi ed esploratori dell’altro;
  • Manipolatori;
  • Se non ne hanno uno, fanno in modo di trovare un motivo per sentirsi necessari;
  • Hanno bisogno di sentirsi necessari e desiderati;
  • Trascura i propri bisogni per non conoscere il suo vero sé o essenza;
  • Credono che sia un privilegio che gli altri si relazionino con loro;
  • Per loro è molto importante la libertà;
  • Sono menti molto caotiche;
  • Non vedono i difetti;
  • Si prendono molta confidenza;
  • Sono molto critici e vedono dove i punti deboli per fare del male;
  • Credono di aver avuto un’infanzia felice e non è andata così;
  • Confondono la soddisfazione del desiderio con l’amore (se mi soddisfi, mi ami);
  • Confusione di desiderio con necessità;
  • A terapia vanno come sviluppo personale;
  • Di solito hanno un padre seducente e una madre iperprotettiva;
  • Si innamorano e tagliano relazioni con rapidità quando qualcosa non quadra;
  • Sono al di sopra delle regole e del bene e del male;
  • Chiedono molto e non danno tanto;
  • Sono molto teatrali, molto manipolatori dell’isteria;
  • Propendono all’azione più che al pensare;
  • Sono sicuri di piacere;
  • Fissazione: la vita è stupenda (falsa abbondanza);
  • Sopravvalutano l’amore, l’emozione;
  • Hanno l’idea che tutto sia amorevole, sempre giustificato dall’amore;
  • “Ti lodo perché tu mi lodi”;

Promettono più di quello che danno, pensano di dare di più di quello che danno e questo è il loro problema.

E’ a mio avviso, senza prova scientifica, il profilo più a rischio “narcisismo” di qualunque altro. Nel volerti supportare ti assorbono. E’ importante questa riflessione, capirete il perché nelle prossime “puntate”, quando parleremo ad esempio del profilo N. 4, di fondo caratterialmente il più sensibile, che potrebbe essere vittima  sacrificale rispetto ad altri enneatipi per cui l’atteggiamento 2 potrebbe risultare solo una leggera brezza.

Ora, non desidero far passare l’enneatipo 2 come l’orco della torta, tutt’altro, ma disquisendo dei lati oscuri la tendenza a pensarlo può nascere e dunque la spengo sul nascere. Come tutti i profili, nella sua veste lucente, è un profilo eccezionale, guardate un po’:

Virtù dell’enneatipo 2: UMILTA’

L’umiltà è riconoscere la propria verità e condividerla con gli altri senza cadere nell’ingrandire la propria immagine, cioè riconoscere gli errori e la propria ignoranza, accettare le critiche. L’umiltà è semplicità, liberare la grandiosità e capire di essere uno tra tanti. Lasciare andare la dipendenza dall’amore e dal piacere, accettare che esista il dolore, che non sempre le cose vanno come si vuole. Riconoscere le carenze, ciò che manca, imparare a chiedere invece di esigere.

Non è bellissimo?

A me piacerebbe avere spiccata maggiormente questa caratteristica, quando incontro enneatipi 2 ne rimango affascinato. E’ una caratteristica d’intelligenza acuta, superiore, che porta calore, rispetto, condivisione.

Per cui, detto ciò, torniamo nell’oscurità e vediamo il punto debole del profilo 2.

Vanagloria, orgoglio, superbia, queste sono le caratteristiche più marcate, ve ne sono altre ma possiamo definirle sfumature delle principali. Gli individui dell’enneatipo 2, temendo di non essere desiderati né amati, fanno sentire gli altri indegni di dare amore, generosità o attenzione.

Spunti di miglioramento per l’enneatipo 2:

Deve essere più consapevole dello sforzo che fa continuamente per piacere agli altri e non deve dare tanto valore a come questi lo percepiscono.

Deve ricordare che è impossibile piacere a tutti. Inoltre, non è detto che gi altri esprimano un eventuale gradimento nel modo in cui noi ce lo aspettiamo, possono farlo in modo più sottile o semplicemente in un modo diverso. È importante ricordare che se non ti senti amato non significa che gli altri non ti amano. Sii onesto con le persone. Non fare complimenti sistematicamente e non assumere altri comportamenti manipolativi per conquistare la gente. Non metterti completamente a disposizione degli altri. Puoi aiutarli, ma in una certa misura, che non sia un “tutto o niente”. Ricorda che la prima persona che devi aiutare e di cui prenderti cura sei tu. Non dare troppo neanche in modo altruistico, forse poi mancherà a te. Prendi consapevolezza di quali sono i veri motivi che ti spingono ad aiutare o dare agli altri. Impara a prendere coscienza sul processo del “dare per ricevere” e/o se c’è una ricerca di volersi sentire bene come motivo delle azioni benefiche verso gli altri. Devi essere molto sincero/a con te stesso/a riguardo le tue intenzioni.

Sii consapevole che il tuo orgoglio compensa una sensazione inconscia di non essere desiderato. Una maggiore dose di orgoglio e prepotenza significa che la persona soffre di più quel sentimento di non essere voluto. Non è necessario essere il migliore per essere amato. Il tuo atteggiamento deve essere più realistico e quindi più umile, ma senza cadere nella falsa umiltà, che è anche una forma di superbia.

Ci sarebbe tanto da aggiungere ed approfondire ma l’obiettivo è farvi assaggiare i vari profili meglio di quanto fatto in passato per indurvi ad approfondirli, studiarli, studiarvi con lo scopo di riconoscersi e capire gli altri. Ad ogni buon conto ho in mente di fare un articolo conclusivo, post enneatipo 9, per vedere come profili vicini abbiano similitudini o meglio, ali in un profilo vicino che determinano differenze tra stessi enneatipi. Sino ad oggi abbiamo analizzato l’1 ed il 2, qualcuno potrebbe già studiare come ad esempio sia 1 con ala in 2 o viceversa.

Spero che l’iniziativa piaccia e siamo a disposizione per chiarimenti e dubbi.

Cosa hanno a che fare queste argomentazioni con l’immobiliare? Tutto! Prima di essere professionisti immobiliare, Spaziourbano, siamo persone che si relazionano con persone, non vedere questo è come non vedere il cielo, per essere romantici.

Davide Bosisio

ENNEATIPO 1, IL PERFEZIONISTA

Ho deciso, perché lo ritengo importante, d’approfondire in vari articoli ogni enneatipo delle personalità. Scrissi già in specifico blog tempo fa di questo argomento, l’ho ripreso nel mio libro “Risorse umane e agenzie immobiliari: croce o delizia?”, e oggi partiamo con l’analisi specifica del primo, il N1.

Breve premessa, cerco continuamente di migliorarmi, uno dei passaggi fondamentali per farlo è conoscersi che, oltre ad essere indiscutibile vantaggio competitivo, spero aiuti anche altri a farlo. Desidero capire e rispettare il prossimo e sarebbe fantastico il contrario. Bene, per ottenere questo risultato non domando ma aiuto a riflettere. Ogni personalità nasconde in sé il bene ed il male, ciò che si decide di foraggiare maggiormente emerge, immaginate che noia l’assenza di queste due componenti, quale gratifica per i propri sforzi, ma serve esserne consapevoli della presenza. Quest’estate sono stato in montagna, come già scritto, confermo che la amo in tutti i suoi aspetti, soprattutto quelli più duri. Il mio enneatipo è il N 6, caratterizzato dalla passione paura, che si sposa adeguatamente con le vette alpine. Messner disse: “Solo raramente riesco a superare il mio essere separato dal mondo. Allora mi sento un tutt’uno con il cosmo: arrampicando. Il mio più grande nemico è la paura. Sono un uomo pauroso e come tutte le persone paurose desidero superare ardentemente le mie paure. La vittoria sulla paura è una sensazione di gioia che mi avvicina a me stesso”.

Diciamo che è un “Io sono pronto, e Tu montagna?”.

Veniamo al nostro enneatipo 1, corrisponde a una personalità complessa e sorprendente. È il “perfezionista”, quel profilo che si sforza quasi in ogni momento di essere coerente, ben intenzionato e sempre virtuoso. Tuttavia, è comune per tale soggetto nascondere una certa quantità di rabbia repressa, alcune aree di errore che gli impediscono di raggiungere il suo pieno potenziale.

L’enneatipo 1 è caratterizzato dalla necessità di essere sempre coerente: avere ragione, essere buoni, obiettivi e razionali.

Non dobbiamo vedere queste caratteristiche come negative o limitanti, tutt’altro. Dobbiamo ricordare che l’obiettivo finale dell’enneagramma è di servirci proprio da prezioso strumento di conoscenza di noi stessi. È un modo per conoscere le nostre “maschere”, per approfondire i bisogni, gli istinti più profondi, le emozioni, i processi mentali e anche le potenzialità.

L’enneatipo 1 ha a sua disposizione grandi risorse e interessanti abilità che, secondo questo approccio, possono essere sviluppate al massimo se approfondisce il suo carattere e la sua coscienza, lavorando sugli aspetti più problematici.

Enneatipo 1: condurre una vita coerente e priva di errori! Perché? Faccio una lista:

  • Ossessione per i dettagli;
  • Liste per qualsiasi cosa, così come schemi, promemoria, ecc;
  • Ogni compito deve essere perfetto. Tuttavia, questa esigenza è allo stesso tempo fonte di continue frustrazioni perché non si sentono mai soddisfatti. Questo comportamento li porta all’esaurimento, coinvolgendo spesso anche gli altri in questo sforzo, al punto di creare tensioni e disaccordi;
  • Sono coscienziosi, spesso inflessibili e scrupolosi;
  • Hanno un alto senso di giustizia, di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato (secondo loro), di ciò che è desiderabile e corretto;
  • Nel loro dialogo interiore ci sono molti “dovrei”, “devo” e “bisogna”;
  • Di solito non delegano compiti ad altre persone, difficilmente fanno squadra o si fidano degli altri in questioni lavorative perché dubitano che possano essere efficaci quanto loro;
  • Sono molto attaccati alle loro cose, ai loro beni, alla loro famiglia… un attaccamento spesso poco sano.

Ancora:

  • Se la perfezione esiste perché non cercarla, la perfezione è possibile;
  • Crede che alle persone manchi la volontà di cambiamento;
  • Credono di non meritare amore se imperfetti;
  • Razionalizzano l’ira per giustificarla;
  • Rigidi e critici;
  • Cercano sempre di correggere gli altri e a volte può non sembrare che lo facciano;
  • Difficilmente spontanei e hanno difficoltà a lasciarsi andare in cose piacevoli;
  • Credono di avere sempre ragione;
  • Sono cresciuti rapidamente, non hanno giocato;
  • Raramente perdono le staffe;
  • Moralmente inattaccabili;
  • È il carattere più lontano alla spontaneità;
  • Controllano perfettamente cosa e come si esprimono;
  • Capacità di trovare sempre “l’errore”;
  • Si sentono buoni, superiori e questo gli conferisce il diritto di…;
  • Non si accetta cerca di modificarsi continuamente;
  • È corretto e correttore;
  • Esprimono la componente aggressiva tramite la critica;
  • Ha molta rabbia repressa;
  • Possono sembrare aristocratici nel modo di comportarsi;
  • Ossessionati con l’ordine, la pulizia e il modo in cui posizionano gli oggetti;
  • Gli risulta molto difficile esporsi troppo perché è andare fuori dalle “norme”;
  • Sono molto responsabili e inflessibili;
  • Controllano gli impulsi;
  • Molto simili all’alta società inglese (comportamento da Lord);
  • Riformatori, credono di fare le cose per il tuo bene (in realtà vogliono che tu sia come loro);
  • Riescono a essere grandi inquisitori e poi provano frustrazione;
  • Il piacere non fa parte dei suoi obiettivi;
  • Sono generalmente freddi e seri;
  • Buoni cittadini e persone molto rispettabili;
  • Persone Leali, giuste, fedeli ed energiche;
  • Gente che prende molto seriamente la vita;
  • Sobri;
  • Si arrabbiano molto per far notare che stanno male;
  • Quando credono che non sono amati soffrono molto, perché si sono impegnati molto per esserlo;
  • Sono puritani, quando si impongono una regola la seguono al massimo;
  • Componente Nevrotica.

L’enneatipo 1 di solito presenta un background emotivo abitato dalla rabbia. Questa dimensione conferisce al suo carattere rigidità e mancanza di spontaneità. Questa rabbia non è che il risultato di frustrazione accumulata e la sensazione che intorno a essa aleggi un eccesso di ingiustizia, negligenza o cattive azioni che sfuggono al suo controllo.

In quale modo l’enneatipo 1 può raggiungere la realizzazione personale?

  • Riducendo il loro esagerato idealismo;
  • Abbassando il volume di quella voce interiore critica, a volte anche ipocrita, che richiede un virtuosismo morale che a volte nemmeno loro possono raggiungere;
  • Riducendo i “dovrei” e le auto-imposizioni che spesso rendono prigionieri, circondati da richieste molto limitanti;
  • Imparando a delegare, fidarsi un po’ di più degli altri;
  • Comprendere che il mondo, le persone e molte cose che ci circondano non possono essere sempre come vogliamo. Vivere è soprattutto “essere e lasciar essere”, e significa permettere ad altri di agire come vogliono senza che ciò ci privi di aria e calma, senza che alimenti la nostra rabbia e ci dia ulteriore frustrazione;
  • Prendere contatto con le proprie emozioni e incanalarle, rilasciarle. Tutta questa rabbia repressa deve dissolversi, ogni insoddisfazione deve trovare aree meglio ventilate in cui capire che il perfezionismo va di pari passo con l’usura, che la disciplina ferrea porta all’esaurimento.

Un enneatipo 1 sano ed esaustivo è soprattutto una persona libera dai propri attaccamenti mentali. In questa nobile aspirazione di raggiungere un mondo più giusto e un essere superiore e perfetto, si trova una sfera intermedia in cui potersi sentire davvero realizzati e utili. È uno strato psicologico in cui le emozioni sono più adattate e dove c’è un’accettazione più umile della realtà. Quando si smette di essere un “inseguitore di errori” interni ed esterni, si inizia a vivere con più calma e soddisfazione, essendo più flessibili e compassionevoli. Se sei un enneatipo 1, molla la presa, rilassati e abbi fiducia anche negli altri. Non puoi trasformarti nel tuo ideale, è impossibile arrivare a essere tutto ciò che immaginiamo. Devi accettare le cose e le persone così come sono. Identifica le tue necessità emozionali, ne hai sicuramente come ogni essere umano. Hai diritto a essere preoccupato o triste. Puoi mostrare le tue necessità e chiedere aiuto ad altre persone. Avere vulnerabilità non significa essere deboli, significa essere umani.

Bene, ricordo a chiunque si identifichi in questo profilo non vedrà ogni caratteristica abbinata, la maggior parte, certamente la passione più grande: LA RABBIA.

Amo questo profilo, con tutto il cuore, è il mio preferito perché è il mio opposto, contiene tutto ciò che mi manca nel bene e nel male, ciò che considero il mio tutto. Quello che devo capire è se realmente il mio ennaeatipo ha la stessa valenza per il N1.

A presto con l’analisi del successivo !

Davide Bosisio

ENNEATIPO 1, IL PERFEZIONISTA

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. Se desideri maggiori informazioni per i cookie di terze parti leggi l'informativa completa maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi