Il mio giro per i padiglioni di EXPO 2015
L’EXPO è finalmente iniziato, tra le inevitabili polemiche e purtroppo gli scontri di chi come al solito non è d’accordo. Anche noi di SPAZIOURBANO siamo andati a dare un’occhiata, ecco le mie impressioni.
Che dire, è tutto gigantesco: come dentro un grosso Luna Park, tra luci, musica, giochi di specchi, piccoli spettacoli e continue sorprese. Sembra di essere a Disneyland o in un gigantesco Centro Commerciale, visto che poi tutto è finalizzato alla vendita dei propri prodotti.
Nota negativa, non tutti i Padiglioni sono già aperti, alcuni sono incompleti, in altri, come quello dell’Italia ci trovi gli operai dentro che ancora lavorano. Come esci, di fianco ai maestosi e splendidi Padiglioni, troviamo spazzatura e avanzi di cantiere, non proprio il massimo.
Ma guardiamo le cose belle e iniziamo a dire che un giorno non basta! In un giorno si rischia di fare foto a destra e a sinistra come un turista giapponese impazzito senza capirci nulla. A livello architettonico sono strutture notevoli, creative, che lasciano a bocca aperta, ma poi se ci si sofferma su ogni padiglione, scopriamo che è veramente un piccolo viaggio in un angolo del mondo. E’ tutto interattivo: puoi ascoltare, guardare, toccare, annusare e ovviamente assaporare, però il gusto ha un prezzo a parte, non compreso nel biglietto! Non è neanche molto economico, se vogliamo vedere…
Si ha a disposizione ogni mezzo tecnologico: occhiali tridimensionali, schermi ovunque, nello stand della Slovacchia ti danno in dotazione pure un tablet per leggere tramite codice QR l’origine e la storia delle loro sculture. Il personale è giovane, accogliente, pronto a spiegare cosa rappresenta tutto ciò che vediamo. Uscendo da ogni Padiglione si vorrebbe prenotare subito una vacanza in quel paese!
Ma parliamo dell’Italia, il Padiglione Italia da fuori non mi piace granchè: questo cestino bianco a rete intrecciato che avvolge tutto, non mi dice nulla, o meglio confronto agli altri non spicca. Dentro, però, è spettacolare: stanze completamente a specchio in cui scorrono immagini delle bellezze italiane, risalto ad aziende storiche del nostro paese; secondo me ci rappresenta bene: paese lavoratore, trainato da centinaia di piccole aziende, un’Italia con il gusto del bello. Peccato solo che alcune parti sono ancora chiuse e che come abbiamo detto in altre si passa davanti ad operai che lavorano…
Da vedere il Padiglione del Brasile, molto suggestivo, si cammina su una rete che rappresenta l’unione tra i popoli, tra vegetazione e suoni della Amazzonia, ovviamente è il preferito dai ragazzi.
Molto bello nel Padiglione Vaticano, un grosso tavolo interattivo, che rappresenta “il mettersi a tavola”, inteso come momento importante per tutte le famiglie, per condividere momenti di vita: cibo, lavoro, gioco, stare insieme ecc.. Appena un visitatore si mette a tavola, la tavola si anima e scorrono immagini di varie azioni che si fanno normalmente in quel luogo: tipo preparare il cibo, mangiare, giocare, fare lavori. All’arrivo di un altro visitatore accanto, le immagini interagiscono tra loro, scambiandosi cose come segno di condivisione. Eccezionale!
Molto bella una stanza nel Padiglione della Spagna in cui si è letteralmente sommersi da piatti che ricoprono la stanza: pavimento, muri e soffitti. Piatti e luci ovunque!
Simpatica l’area Children, con percorsi di gioco interattivi, mai banali che incuriosiscono e attirano l’attenzione di tutti i bambini.
Ci sarebbero da dire ancora un sacco di cose, di bello c’è molto, non è per nulla pacchiano, come rischiava di esserlo, e sicuramente mai banale. Non è come andare al cinema, che guardi e basta, qui il visitatore è veramente protagonista, a me è piaciuto: promosso a pieni voti, andateci!